CÉZANNE – Le Chant de la terre
16 giugno – 19 novembre 2017
tutti i giorni ore 9-19

La Fondation Pierre Gianadda dedica quest’anno la sua importante mostra estiva a Paul Cézanne (1839-1906)

L’esposizione dal titolo poetico CÉZANNE – Le Chant de la terre riunisce, per la cura di Daniel Marchesseau, conservateur général honoraire du Patrimoine di Francia, un centinaio di opere: 80 dipinti e una ventina di lavori su carta (acquerelli e pastelli), che documentano tutta la storia artistica del “maestro d’Aix” dall’inizio degli anni Sessanta fino alla sua morte nel 1906. Opere selezionate tra i più prestigiosi musei e le collezioni sia pubbliche che private del mondo intero; certe tele, debitamente repertoriate, non sono mai state viste in pubblico e altre non lo sono più state dopo l’ìnizio del secolo scorso.

Les Baigneurs au repos, vers 1875-1876 Olio su tela, 38 x 45.8 cm Collection des Musées d’art et d’histoire de la Ville de Genève, Dépôt de la Fondation Jean-Louis Provost © Musée d’art et d’histoire, Ville de Genève. Dépôt de la Fondation Jean-Louis Prevost, Genève, 1985, inv. n° 1985-0017 / Photo Bettina Jacot-Descombes

Paul Cézanne durante tutta la sua vita si è dedicato a una tematica volontariamente limitata le cui variazioni trovano la loro origine nel suo vivere quotidiano. A fianco di quello dei suoi contemporanei impressionisti, il suo approccio così personale ai temi affrontati risponde ad una esigenza assoluta di rappresentazione all’aria aperta (en plein air). Essa si manifesta nei campi del paesaggio e della natura morta.

Autoportrait au chapeau

Dopo i suoi primi esperimenti al Jas de Bouffan (la casa di campagna in Provenza di proprietà della famiglia) e la sua formazione regolare al Louvre, Cézanne si impegna a rappresentare la luce del suo paese natale di Aix e l’armonia fatta di luci e ombre dell’Ile-de-France, azione che precede il suo ritorno alle origini: i dintorni di Marsiglia e la misteriosa Montagne Sainte-Victoire.

Montagnes en Provence (Le Barrage de François Zola) c. 1879 olio su carta applicato su tela, 53.5 x 72.4 cm National Museum of Wales, Cardiff (Lascito di Gwendoline Davies)

Negli anni Settanta, accanto a Pissarro, Cézanne dipinge numerosi paesaggi dell’Oise, schiarisce la sua tavolozza, colora le ombre e fa vibrare la luce grazie al colore. Entra in comunione con la natura di cui traspone nelle opere più la percezione che l’impressione. Tra gli anni Ottanta e i Novanta, lascia il gruppo degli impressionisti e impone una luce più forte che scolpisce la forma. Questi tocchi di pittura diventano dei tratteggi e attribuiscono un ritmo frammentato ai suoi paesaggi e alle nature morte. Cézanne sfida con audacia la prospettiva classica, alza la linea dell’orizzonte e schematizza i suoi soggetti. Nel novembre 1895, Ambroise Vollard organizza a Parigi la sua prima mostra monografica. Nel 1904 il Salon d’Automne gli dedica una sala intera con trentatre dipinti. Una volta riconosciuto, la sua opera ormai consacrata s’impone all’attenzione dei giovani artisti che gli renderanno visita negli ultimi anni della sua vita.