“Per chi non crede alle favole”

“Raccogliamo 15.000 firme e portiamo il popolo ticinese a scegliere un nuovo governo”

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La vita è bizzarra e la politica più bizzarra ancora. La Lega vuole destituire un governo… nel quale detiene (dal 2011) la maggioranza relativa!

Può non essere vero, ma l’impressione dominante tra il pubblico, disastrosa per tutti, è che i tre consiglieri abbiano semplicemente ceduto a una pressione.

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Caro Attilio,

al rientro da una bella escursione domenicale sulle vette ticinesi, sono venuto a conoscenza della tua proposta di raccogliere le firme per revocare il Governo ticinese, a seguito della sua decisione di eliminare l’obbligo di presentazione dell’estratto del casellario giudiziale per gli stranieri che intendono risiedere e/o lavorare in Ticino.

La decisione ha dato parecchio fastidio anche al sottoscritto e al mio partito, in quanto è dimostrata l’efficacia della misura e nulla ha a che fare con la sottoscrizione dell’accordo fiscale con l’Italia. Per chi non vuole credere alle favole, la richiesta del casellario giudiziale, per l’Italia è un mero pretesto. A breve verremo informati circa il prossimo impedimento che creerà ad arte la politica italiana per procrastinare la firma del documento.

Caro Attilio, non è solo la recente decisione ad avermi fatto perdere la fiducia in questo Governo, posso citarti il mancato sostegno all’applicazione dell’iniziativa Prima i Nostri, dove ad eccezione del Consigliere di Stato Norman Gobbi, il resto dell’esecutivo cantonale si è nascosto pur di non affrontare il tema. Un’applicazione che ricordo era, ed è di competenza del Consiglio di Stato. Dopo l’esito della votazione del 9 febbraio, dove i ticinesi avevano chiaramente indicato che è necessario gestire in modo più intelligente e mirato l’immigrazione, dopo i continui rifiuti degli accordi bilaterali a livello cantonale e dopo il chiaro voto su Prima i Nostri, il nostro Governo non dovrebbe più tergiversare sul tema. Eppure si. Fa melina, trova mille pretesti per affibbiare ad altri le competenze che sono sue.

Potrei poi citare il caso “Argo 1” gestito in modo pressapochista, quasi fantozziano. Un altro caso che ha contribuito a far calare drasticamente la fiducia del cittadino ticinese verso le Istituzioni.

L’ultimo episodio relativo al casellario giudiziale è palese. Di fronte a qualche tirata di giacca da Berna e alla promessa di incassare qualche milione in più con le imposte dei frontalieri, la maggioranza del Governo ha preferito fare retromarcia annullando uno strumento efficace per migliorare la sicurezza interna del nostro Paese.

Caro Attilio, passiamo dalle parole ai fatti, appelliamoci all’art.44 della Costituzione della Repubblica e Cantone Ticino, raccogliamo 15’000 firme e portiamo il popolo ticinese a scegliere un nuovo Governo.

Entro la fine di questa settimana ti darò il parere della direttiva dell’UDC e il nullaosta, per quanto ci compete, nel lancio della raccolta firme.
Entro la fine del corrente mese di giugno è auspicabile definire i termini e l’organizzazione per la raccolta delle 15’000 firme.

Io ci sono!

Piero Marchesi, presidente UDC Ticino