A poco più di un mese dalle presidenziali, la Francia torna alle urne per le legislative, per le quali gli eventuali ballottaggi si terranno il 18 giugno.

I sondaggi prevedono per Macron un nuovo trionfo: la République en marche potrebbe arrivare anche a conquistare 427 seggi su un totale di 577. 8 mila è invece il numero totale dei candidati per un seggio in parlamento.

Grande assente, tra i vari candidati, la giovane Marion Maréchal Le Pen, ritiratasi provvisoriamente dalla politica e non più ricandidatasi.

Si vota per circoscrizioni, suddivise per dipartimento, nel cui interno ogni elettore è chiamato a crocettare il partito che sia riuscito a presentare il proprio simbolo.

Si vince al primo turno se si ottiene il 50% dei voti espressi, e gli eletti devono raggiungere almeno il 25% degli aventi diritto al voto: ovvero qui, a differenza delle presidenziali, anche l’astensione è determinante.

Per accedere al secondo turno, convocato qualora non si raggiungano i risultati sovra elencati, bisogna ottenere almeno il 12,5% dei voti dell’elettorato. Anche tre o quattro candidati possono raggiungere il secondo turno.