Interrogazione 4 ottobre 2016 :  “Immigrazione clandestina via  Lago Maggiore:  un fenomeno  da bloccare”

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(fdm) Colpisce, e diverte, il fervorino saccente all’indirizzo del malcapitato consigliere comunale leghista, tipo “D’Errico, tu capisci poco e nutri pregiudizi, ma adesso ti spieghiamo noi”. Chissà come si sarà sentito il povero Aron!

Le nude cifre mostrano che le preoccupazioni di D’Errico non sono certo campate in aria.

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Egregio Signor D’Errico,,

i flussi immigratori debbono essere  costantemente  monitorati,  ma  è  altresì  importante guardare ai fenomeni  in modo  oggettivo  e non emotivo. Alcuni episodi ed ipotetiche proiezioni nel futuro non definiscono  necessariamente  un  problema oggettivo. Infatti, i dati fomiti dalla SEM e i dati presentati dai centri d’osservazione  ticinesi  sono  piuttosto rassicuranti sulla capacità degli organismi cantonali di far fronte alle sollecitazioni derivanti  dal fenomeno  della migrazione. In realtà, rispetto allo stesso periodo, luglio-settembre del 2015 si osserva un calo delle richieste d’asilo del 42% (-5’234 – vedi allegato)- dati ottobre 2016-. I motivi sono vari, tra questi il fatto che la Svizzera non è più così attrattiva ed è, spesso, solo  una via di transito  per raggiungere  le nazioni del  nord Europa.

Clandestini, asilanti, immigrati, delinquenti , terroristi. Si usano spesso queste “definizioni” in modo indifferenziato, e ciò prelude a una comunicazione fuorviante, sia essa voluta o inconsapevole. Ci si dimentica che si tratta di Persone che chiedono aiuto e che, come noi, ambiscono  alla loro sicurezza personale,  sociale ed economica.

È anche opportuno ricordare che nel mondo, secondo l’ONU, vi sono attualmente 21 conflitti attivi e il 71% dei migranti è stato “oggetto” di tratta o tortura. Inoltre, se un terrorista volesse raggiungere il nostro territorio, con i mezzi che oggi ha a disposizione, potrebbe arrivare  in giacca e cravatta e passapo1io valido. Basti ricordare che la maggior parte degli attentati sono stati eseguiti  da persone  che vivevano  già nel paese aggredito.

Non esiste il rischio zero. Definire qualcosa, sempre e comunque, una minaccia, vivendo nell’utopistica fantasia che il mondo, la nostra realtà, possa garantirsi la sicurezza al 100%, impedisce un pragmatico approccio ai problemi e  la  ricerca  di  soluzioni  realistiche  e condivise. La sicurezza non è un dato assoluto o un valore in se. Un mondo  totalmente prevedibile e controllabile in cui non vi è nessuna  minaccia  non  è possibile.  La  sicurezza totale,  non a caso, nella saggezza popolare,  la si riserva solo ai morti.

È importante conoscere il fenomeno della migrazione e lavorare in direzione dell’accoglienza e dell’integrazione: anche in questo modo generiamo azioni preventive e di sicurezza.

Per quanto riguarda i movimenti illegali la nostra polizia, come si  desume  dalle  risposte  esposte sotto, assicura, unitamente a tutti gli organi cantonali e federali, pieno monitoraggio e controllo  della situazione.

Fatta questa  premessa  rispondiamo  alla sua interrogazione qui sotto riportata.

ARON D’ERRICO  “Nei primi nove mesi del 2016, i tentativi di entrare illegalmente in Ticino sono stati 23’767, 4’303 dei quali nel solo mese di settembre. Nelle ultime settimane, l’immigrazione clandestina ha iniziato a diffondersi pure alle nostre latitudini. Questa estate un ‘attivista italiana, Rosamaria Vitale, ha aiutato due asilanti ad oltrepassare il confine via Lago Maggiore, da Arona a Locarno. I controlli delle guardie di confine sono stati aggirati , fingendosi turisti i migranti si sono introdotti illegalmente sul nostro territorio viaggiando su un battello della Navigazione Lago Maggiore . La stessa attivista italiana, ai media ha confermato che a Locarno non c’è stato nessun controllo. Appare strano che, a quanto si sappia pubblicamente, la donna non sia stata perseguita dalla magistratura per favoreggiamento di immigrazione clandestina. Il rischio è che questa rotta venga usata dai passatori e dagli asilanti come passaggio alternativo a quello a Sud.

Infatti, un successivo caso, di proporzioni più elevate, non si è fatto attendere. A fine settembre ben 17 asilanti provenienti dall’Eritrea hanno tentato di giungere nel Locarnese in battello: sono però stati identificati e rimandati in Italia. Questa è la conferma che per gli asilanti il Lago Maggiore rappresenta una nuova via di transito.

Inoltre, pure la ferrovia delle  Centovalli  potrebbe  venire  utilizzata  dagli  asilanti  per introdursi illegalmente in Svizzera passando per il Locarnese. È da tenere presente che nella vicina Valle Vigezzo sono presenti dei migranti e il loro numero potrebbe incrementarsi: nel comune italiano di Craveggia,  situato  nei pressi della  linea della  Centovallina,  è stato creato un centro accoglienza per asilanti, mentre nel comune di Re si ipotizza  la  creazione  di una nuova struttura (ipotesi che il sindaco di Santa Maria Maggiore ha dichiarato di voler scongiurare, scrivendo alla  Prefettura  e al Ministero degli Interni). È fatto  notorio che spesso gli asilanti fuggono  da tali centri  dandosi  alla  macchia.  È quindi concreta  la possibilità  che la Centovallina  venga  utilizzata  dai migranti  per introdursi nel Locarnese.

Bisogna bloccare sul nascere lo sviluppo di nuove rotte di immigrazione clandestina che si dipanano sul nostro territorio e perseguire i passatori. È necessario tutelare la sicurezza dei Locarnesi: tra gli asilanti possono anche nascondersi delinquenti e terroristi che intendono compiere attentati in Europa. Non si tratta di fantapolitica: Il 3 ottobre 2015 sull’isola greca di Leros sono sbarcati 198 migranti, nascosti tra loro c’erano quattro uomini dell ‘ISlS provenienti dalla Siria dotati di passaporti falsi; due di essi, seguendo le rotte dei migranti e mischiandosi tra loro, sono riusciti a raggiungere Parigi e il 13 novembre 2015, presso lo Stade de France, si sono fatti saltare in aria.

1.Nei primi nove mesi del 2016, i tentativi di entrare illegalmente in Ticino sono stati 23’767, 4’303 dei quali nel solo mese di settembre. Questa estate un’attivista italiana, Rosamaria Vitale, ha aiutato due asilanti  ad  oltrepassare  il  confine  via  Lago Maggiore, da Arona a Locarno. La stessa  ha confermato  ai media che a Locarno  non c’è stato nessun controllo. Il Municipio intende attivarsi, prendendo contatto con le autorità competenti, per intensificare i controlli e bloccare i casi di immigrazione clandestina  via  Lago Maggiore?

Immediatamente subito dopo i fatti citati dall’interpellante quest’estate, il Comando della Polizia Città di Locarno si è attivato con i colleghi del Corpo Guardie di Confine Federali per collaborare nel contrastare questo fenomeno, che sta  interessando  anche  la  nostra regione. Gli agenti della polizie strutturate della Regione VI (Gordola e Muralto – Minusio) e della Regione VII (Ascona) sono stati sensibilizzati e sono attenti alla problematica, anche nella zona  del Gambarogno. Si rileva che relativamente al fenno dei 17 clandestini imbarcati sulla motonave della NLM a Intra, questi erano stati notati da un nostro agente che stava rientrando in Svizzera da una gita privata proprio su tale natante. Immediatamente infonnava chi di dovere e, una volta giunti su territorio elvetico, questi clandestini sono stati fermati e presi in consegna dalle Guardie di confine .

2. Il Municipio è a conoscenza se nei confronti dell’attivista italiana sia stato aperto o meno un procedimento per favoreggiamento di immigrazione clandestina? Intende attivarsi affinché un tale procedimento venga aperto?

No. Non è di competenza del Municipio interferire sulle decisioni delle autorità penali competenti .

3. A fine settembre, ben 17 asilanti provenienti dall’Eritrea hanno tentato di giungere nel Locarnese in battello. Quali misure ha intrapreso il Municipio, dopo che i fatti hanno dimostrato che il Lago Maggiore rappresenta una nuova via di transito per i migranti?

Il fenomeno è costantemente osservato  dalle Guardie di Confine,  con  piena soddisfazione del Municipio .

4. Il Municipio ha preso contatto con la Navigazione Lago Maggiore per affrontare la problematica e per coordinare controlli ed impedire che i battelli che giungono  a Locarno (e nel resto del Locarnese) vengano usati dagli asilanti per introdursi illegalmente  in Ticino?

Come già indicato , la polizia comunale collabora  costantemente  con  le Guardie di confine, la Polizia cantonale e le polizie strutturate e polo della regione, con controlli congiunti o singoli, in particolare al Debarcadero  di  Locarno,  come pure controllando  i treni della Fart in provenienza dalle Centovalli e che si fennano nelle stazioni del  Comune  convenzionati delle Terre di Pedem onte .

5. Oltre ai casi citati, al Municipio sono noti altri casi di immigrazione clandestina  via  Lago Maggiore?

Vedi risposta 4 e 7.

6. Il 3 ottobre 2015 sull’isola greca di Leros sono sbarcati 198 migranti: nascosti tra loro c’erano quattro uomini dell’ISIS provenienti dalla Siria dotati di passaporti falsi; due di essi, seguendo le rotte dei migranti e mischiandosi tra loro, sono riusciti a raggiungere Parigi e il 13 novembre 2015, presso lo Stade de France, si sono fatti saltare in aria. Ciò dimostra che tra i migranti possono nascondersi terroristi, che sfruttano anche le nuove rotte meno controllate. Il Municipio è consapevole che ciò non è fantapolitica e che è necessario coordinarsi con le forze dell’ordine per bloccare sul nascere lo sviluppo di nuove rotte di immigrazione clandestina che riguardano il nostro territorio e che possono venire usate pure da delinquenti e terroristi? Quali misure intende mettere in atto il Municipio per tutelare la sicurezza dei Locarnesi da questi pericoli?

La polizia comunale, come tutti i servizi di sicurezza del nostro Stato sono costantemente informati  dagli  organi  di sicurezza  federali  sull’evolversi della situazione.  A tale proposito sono  state  adottate  delle  specifiche  misure  operative,  che  non  possiamo  rendere   note  all’ interpellante , né al pubblico, per non renderle vane.

7. Nella vicina Valle Vigezzo sono presenti dei migranti e il loro numero potrebbe incrementarsi: nel comune italiano di Craveggia, situato nei pressi della linea della Centovallina, è stato creato un centro accoglienza per asilanti, mentre  nel comune  di Re si ipotizza la creazione di una nuova struttura. È fatto notorio  che  spesso  gli  asilanti fuggono da tali centri dandosi alla macchia. È quindi  concreta  la possibilità che la Centovallina venga utilizzata dai migranti per introdursi nel Locarnese. Al Municipio  sono noti casi di immigrazione  clandestina  attraverso la Centovallina?

La nostra polizia, in collaborazione con gli enti citati o singolarmente ha già proceduto  a fermi anche sui treni delle Fart, come pure nelle stazioni sul tragitto che presso il capolinea della  Stazione a Muralto .

8. Il Municipio intende attivarsi con le autorità competenti per incrementare i controlli anche presso la linea ferroviaria  della Centovallina?

La nostra polizia comunale, come già spiegato, da mesi è attiva, attenta ed orientata al problema dell’immigrazione. Il Municipio di  Locarno  al  momento  non  intende incrementare i controlli, ritenuto che il dispositivo operativo interforze è funzionante ed efficace.

Per maggiori informazioni siamo in grado di fornire i dati aggiornati concernenti l’entrata di migranti nella nostra Regione, dal 01 luglio al 21 dicembre 2016, in base ai dati fornitici dalle Guardie  di Confine:

In entrata sulla tratta ferroviaria Luino – Cadenazzo: 273 persone; con la ferrovia delle Centovalli: 232 persone;

sul  terreno:  28 persone;

via lago con battelli del NLM: 42 persone; dal  valico  di Brissago: 14 persone.

Totale delle persone fermate dalla guardie di confine, in collaborazione anche con le nostre pattuglie della regione VI e VII: 589 persone.

Gli stessi  sono poi stati  trasferiti  a Chiasso  per le procedure di registrazione.

Il tempo impiegato per la risposta da parte di tutti i funzionari coinvolti ammonta complessivamente a 4 ore  lavorative.

 

Per il municipio: Paolo Caroni, vice sindaco