dal Mattino della Domenica odierno

Occasioni irripetibili?
Di “occasioni irripetibili” per rientrare in Consiglio federale da dove manca da 18 anni, il Ticino ne ha avute più di una. Ultima in ordine di tempo, la partenza (fine 2015) della ministra del 5% Widmer Puffo, l’usurpatrice che ha devastato la piazza finanziaria svizzera, insediata da kompagni ed uregiatti per fare le scarpe all’odiato UDC Christoph Blocher. Il leghista Norman Gobbi, allora presidente del governicchio cantonale, era un candidato assolutamente valido; ma la prima a dire njet, gettando così nel water la possibilità di tornare ad avere un consigliere federale ticinese, fu proprio la partitocrazia di questo sfigatissimo Cantone, a cominciare dai liblab!

E già: altro che “riportare il Ticino nel governo federale”! Allora la priorità dei partiti $torici, liblab in primis, era proprio quella di SVENTARE l’elezione di Gobbi, perché mai e poi mai la partitocrazia avrebbe tollerato che fosse proprio l’odiata Lega a riportare il Ticino nelle stanze dei bottoni bernesi! Adesso invece che potrebbe toccare ad uno dei LORO, i liblab mettono il disco del Cantone che si deve presentare unito? Unito solo quando fa comodo all’ex partitone ed alla sua bulimia di cadreghe? Uella signori, ma chi pensate di prendere per i fondelli?

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Tutto bene? Tutto giusto? Beh, sì e no, perché una cosa essenziale il Mattino non la scrive, e cioè: Norman Gobbi non ha mai avuto una possibilità CONCRETA di entrare in Consiglio federale.

La strategia dell’UDC (buona o cattiva che fosse) era questa:

  • Obiettivo. A qualunque costo recuperare il secondo seggio in CF.
  • Presentare un “ticket trinomiale” (alemanno, romando, ticinese) in omaggio alla molteplicità elvetica. Bella idea, elegante.
  • Far fare a Gobbi un dignitoso primo turno (ebbe, se ben ricordo, 50 voti). Poi però finito.
  • Il giovane e brillante Aeschi, presentato come “mini-Blocher” (che lo fosse o meno), MAI sarebbe passato.
  • E allora Parmelin, considerato innocuo un po’ da tutti, ciò che costituiva anche un gesto forte verso la Romandia, regione nella quale il partito sperava o spera di progredire.

In conclusione, checché ne dica il Mattino, Gobbi non poteva vincere.

PS. Tengo a precisare di non avere assolutamente nulla contro Gobbi, le cui politiche ho, a più riprese, sostenuto. Ancora recentissimamente, sul Casellario.