La mozione di Giorgio Galusero) e confirmatari intende sensibilizzare il Governo sull’uso della sorveglianza elettronica per gli autori di violenza domestica. Secondo Galusero è giunto il momento di valutare l’adozione di una base legale per permettere alla polizia di imporre agli autori di violenza domestica l’uso del braccialetto elettronico allo scopo di garantire più sicurezza alle vittime.

La violenza domestica è un fenomeno che troppo spesso resta nascosto e, purtroppo, anche quando emerge non sempre vede poste in atto tutte le misure necessarie per poter evitare che la vittima sia sottoposta ancora a pressioni da parte dell’autore. In questo contesto, in particolare nei casi ritenuti gravi, andrebbe concessa la facoltà all’Ufficiale di Polizia, in collaborazione con l’Ufficio dell’assistenza riabilitativa, di poter imporre l’uso dello strumento del braccialetto elettronico.

Il nuovo braccialetto elettronico, già utilizzato in Ticino per le pene detentive da gennaio 2017, è uno strumento decisamente performante permettendo oltre all’assegnazione a domicilio con la radio frequenza anche la geolocalizzazione continua del soggetto. Grazie a questa possibilità si potrebbero fissare dei perimetri di protezione della vittima, ad esempio intorno al domicilio e al luogo di lavoro, all’interno dei quali se il soggetto dovesse entrare vi sarebbe in immediato avviso alla centrale di polizia permettendo quindi di agire in tempi rapidi e con maggiore efficacia.

Giorgio Galusero ritiene inoltre che “non va sottovalutato che il dover portare in pubblico il braccialetto elettronico fissato alla caviglia costituirebbe anche un deterrente per l’autore di questo genere di reati.”

La mozione è sottoscritta da Alex Farinelli, Walter Gianora, Sebastiano Gaffuri, Graziano Crugnola, Matteo Quadranti, Marcello Censi, Fabio Schnellmann, Fabio Käppeli, Maristella Polli