INTERROGAZIONE

In queste settimane assistiamo ad una frenetica attività dei nostri validissimi agricoltori per la raccolta di pomodori, melanzane e lattuga. Da generazioni intere famiglie si dedicano, non senza difficoltà, a queste colture che producono ortaggi di grande qualità apprezzati nell’intera Svizzera.

Come era però facile prevedere si assiste, da qualche mese, alla messa a dimora di un numero sempre maggiore di piante di canapa. Alcune attività di questo genere a livello industriale sono già presenti e sembra che vi siano trattative in corso per l’affitto di serre e “tunnel” da parte di improvvisati contadini.

Il nostro clima non farà altro che favorire questi insediamenti.

Senza essere profeti è facile immaginare che in prossimità dei primi raccolti arriveranno i primi furti e di conseguenza le guardie armate; cose già viste una quindicina di anni orsono.

Vogliamo veramente che il nostro “orto” ticinese diventi il “canapaio” di mezza Europa e un fortino presidiato 24 ore al giorno?

 

Chiedo quindi al Consiglio di Stato:

  1. Quante sono le coltivazioni di canapa già presenti sul Piano di Magadino?
  2. Sono state tutte regolarmente autorizzate?
  3. Quale è la destinazione finale del prodotto?
  4. Quali sono i controlli che vengono effettuati per verificare queste attività; per esempio per controllare che tra le migliaia di piantine di canapa light non vengano messe a dimora sementi con un alto tenore di THC?
  5. Corrisponde al vero che dalla canapa distillata si ottiene un prodotto con contenuti stupefacenti?
  6. Sono state rilasciate in Ticino autorizzazioni per distillare la canapa?
  7. Come intende agire il Governo per limitare  la coltivazione della canapa nel Piano di Magadino e in generale in Ticino?

Giorgio Galusero, granconsigliere PLR