Certe volte l’immagine prevale sulla parola. Sono le 11 meno cinque a Camorino. Entra Caprara seguito a ruota da Cassis. Di Vitta e Sadis nessuna traccia. “Possiamo già andare” mi bisbiglia un collega. “Ma no, restiamo” gli faccio io. La conferenza stampa è durata un’ora e venti minuti. Hanno parlato Caprara e Cassis.

Il partito ha spiegato la sua linea e le sue ragioni. Che non potranno mai convincere chi non può essere convinto. Aveva dichiarato, in partenza, di optare per una candidatura unica. Poi era parso ricredersi (o diventare possibilista). Alla fine è prevalsa l’idea originaria.

Candidatura unica voleva dire, più o meno per forza, Ignazio Cassis, capogruppo PLR alle Camere federali. Lasciarlo fuori non si poteva… ma se il candidato è unico, allora non c’è posto per nessun altro. L’ha detto Pelli ieri alla radio: “C’è il candidato numero uno, poi ci sono il 2 e il 3”. Non si può dire che il Fulvio fosse oscuro.

La sua candidatura dovrà essere ratificata il 1° agosto dal Comitato cantonale, convocato a Lattecaldo.

Il profilo politico di Ignazio Cassis

  • Dal 2007 siede in Consiglio nazionale maturando una solida esperienza parlamentare;
  • Dal 2015 è Presidente del Gruppo parlamentare PLR e in questo ruolo ha saputo rappresentare con coerenza e in modo convincente la posizione del proprio Gruppo;
  • Si esprime perfettamente nelle tre lingue nazionali e ha una buona dimestichezza con i media;
  • Ha dimostrato grande tenacia nel sostenere le posizioni del PLR anche quando scomode e moltocritiche nei confronti del Consiglio federale stesso;
  • Ha condotto il Gruppo parlamentare favorendo il dibattito interno e la ricerca del consenso per presentare posizioni chiare e profilate in Parlamento;
  • Ha sempre dichiarato in modo trasparente ed esplicito, conformemente alle regole di un parlamento di milizia, i suoi diversi ruoli professionali a favore di una sanità di qualità e finanziariamente sostenibile;
  • La sua formazione di medico lo presenta come uomo di scienza caratterizzato da spirito analitico, incline alla soluzione di problemi complessi e con grande capacità di ascolto.

Per l’Ufficio presidenziale del partito, che ha preso una decisione unanime (“Non uno ha espresso parere contrario!” ha esclamato Caprara), Cassis è il candidato che ha le migliori probabilità di successo. Più di Vitta, più di Sadis. Ed è questo, solo questo, che conta.

Portare più nomi davanti al Gruppo PLR alle Camere (perché di lì si dovrà passare) poteva rivelarsi un errore. Addirittura il Gruppo avrebbe avuto la possibilità (questa è un po’ maliziosa) di scegliere il candidato ticinese più debole…

Quale la previsione? Un ticket PLR latino, con Cassis e un(a) candidatoa) romando(a). Ma anche questo non è sicuro.

Commenti a ruota libera
1. C’è una faccenda che mi dà molto fastidio, proprio per la sua esagerazione. Le Casse malati, si sa, non sono simpatiche a tutti. Ma a sentire certi giornalisti (principalmente della RSI) verrebbe fatto di pensare che siano delle associazioni a delinquere. Il povero Cassis (che è un lobbista ma non un criminale) ci ha fatto il callo e la prende con filosofia.

2. Sulla mancata designazione di Laura Sadis mi aspetto (l’ho detto anche al presidente) una cagnara selvaggia della Sinistra, da qui al 1° agosto (e oltre). Ma… come avrebbe potuto il partito candidare una personalità sostenuta quasi esclusivamente da forze esterne ad esso? Socialisti ticinesi, socialisti vodesi (lo sfacciatissimo Levrat in testa), Greta Gysin sull’orlo di una crisi di nervi, eccetera. Se ci dessimo una calmata? (detto senza speranza)

3. Pensiero “andreottiano” (con incluso il peccato). Riflettevo l’altro giorno all’uscita di Christian Vitta sul Blick. Non poteva avere lo scopo di “sventare” un eventuale ticket Cassis-Sadis? In quel modo i ticket possibili diventavano due, e risultava più facile introdurre una specie di “par condicio”: l’uno no… e l’altra nemmeno.

Posso provare questa mia ipotesi? Certo che no, vorrete mica scherzare!