Solidarietà con gli scioperanti Svizzeri della navigazione sul Lago Maggiore (titolo originale)
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo, che non impegna la Redazione.
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Come avrete saputo ho proposto che questa attività sia demandata, nella forma adeguata s’intende, alle FART SA. Ditta di servizio pubblico al 52% in mano al Cantone, che si occupa dei trasporti pubblici su gomma, su rotaia con la Centovallina, di funivie e sembra ovvio a tanti che prenda in mano la navigazione Svizzera sul Lago Verbano. Tra l’altro le FART assicurano da anni il contratto di lavoro, i salari e la Cassa pensione del personale svizzero NLM.

Sembra un gioco da ragazzi, ma così non è! Il Consiglio di Stato, proprietario di maggioranza delle FART, dice che non è possibile -e continua a ripeterlo e scriverlo con acrobatismi incredibili. Meglio passare tutto ai privati del Lago Ceresio, che si terranno la polpa, faranno dumping salariale e sulla previdenza dei lavoratori (come già fatto sul Ceresio) e se non soddisfatti lasceranno il Locarnese di punto in bianco in brache di tela!

Vi è poi lo strano ricatto del comunicato congiunto del Presidente dell’Organizzazione Laghi nord Italia con sede a Milano (certo avv. Bevil’acqua) e del Presidente della Navigazione di Lugano Dr. Ferrazzini. In breve dicono “se non fate cone diciamo tutto va a monte”. La lettura del documento, con gli intenti che contiene, dovrebbe indurre Confederazione e Cantone a chiudere ogni trattativa. Il 19 giugno, con colleghi, ho presentato un’Interpellanza e il 10 luglio una dettagliata e argomentata Interrogazione. Abbiamo chiesto un anno di tregua per condurre  trattative scevre dalle attuali tensioni. A parte il personale in sciopero e tanta gente comune che mi dice di condividere la mia idea, mi sembrava di essere la solita “voce clamante nel deserto”.

Ma poi – guarda un po’ – mi telefona una persona importante del luganese e mi dice che ho visto giusto e che non capisce la cocciutaggine governativa. Ieri poi ricevo un’inaspettata telefonata di un maggiorente locarnese, veramente un pezzo da novanta, e mi dice che sin dal primo momento che ho fatto la proposta FART in Assemblea dell’Ente regionale ha condiviso la proposta e considerato la strada FART interessante e soluzione fattibile. Ma vi sono dei ma e si tratta, per finire, di soldi.

Concludo dicendo che sono rincuorato e rassicurato che quanto proposto sia l’unica soluzione d’interesse regionale e anche di considerazione del personale licenziato dalla NLM, ben 34 persone! E ora dopo il comunicato congiunto ben si capisce il “torbolo” che vi sta dietro alla problematica, per non dir di peggio. Si parla di competenze turistiche! Ma vi rendete conto che la FART già oggi gestisce con Vigezzina, TreniItalia e Navigazione LM il maggior servizio turistico lago-valli e montagna: il Lago Maggiore Express! Magari il Consiglio di Stato non parla con la piccola e insignificante MontagnaViva e si può presumere che darà lo scontato menavia alle 11 domande proposte. Apra almeno gli occhi e per una volta valuti ben bene l’interesse pubblico e i risvolti sociali, che un privato è normale che non possa garantire. Lui (il privato) prenderà la polpa, rovinerà socialmente persone e famiglie, per poi magari gettare la spugna in un batter d’occhio.

Fatto il Consorzio, gabbato lo santo!

Germano Mattei, deputato di MontagnaViva.

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(fdm) All’on. Mattei mi permetto di muovere un’obiezione. La sua “soluzione” (mi corregga se sbaglio) consiste nel far intervenire l’unico che alla fine non può mai sottrarsi, dico lo sfigatissimo Contribuente. Se un impiegato di banca (Dio non voglia! ma succede) perde il lavoro, funziona allo stesso modo?