La Scuola che verrà: soddisfazione per il mantenimento dei criteri d’accesso al mediosuperiore

Per il PLRT rimane invece in sospeso la questione del passaggio dalla differenziazione curricolare a quella pedagogica e didattica

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(fdm) Il progetto “La scuola che verrà” doveva (e dovrà ulteriormente) essere corretto. Non è certo con un demagogico, e sessantottesco, “dentro tutti” – accesso indiscriminato e senza controllo al medio superiore, poi all’università – che si renderà un servizio alla Scuola e al Paese.

Bertoli ha in mano il DECS, ma le altre forze politiche non dovranno in alcun modo abdicare al loro compito, né allentare la sorveglianza. Alla fine le sorti della nostra scuola saranno nelle mani del Parlamento.

Ticinolive non può che approvare questa presa di posizione del Partito liberale, inoltrata dal vicepresidente on. Nicola Pini.

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Il PLR prende atto della dichiarata attenzione che il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha dimostrato verso alcune considerazioni emerse dalla consultazione sul progetto “La scuola che verrà”, sia da parte del mondo della scuola che di quello della politica, apportando di conseguenza dei correttivi al modello presentato nell’aprile del 2016 – correttivi che il PLR approfondirà nel dettaglio nei prossimi mesi – e abbandonando alcune misure non condivise da docenti e partiti. Fra queste, il PLR saluta positivamente il mantenimento dei criteri di accesso alla formazione mediosuperiore, i quali andranno ulteriormente affinati. Per il PLRT, rimane comunque ancora aperta l’importante questione del superamento della differenziazione curricolare (corsi base e corsi attitudinali) attraverso delle misure di differenziazione pedagogica e didattica.

Transizione al mediosuperiore: abbandonata la liberalizzazione dei criteri di accesso al secondario II
Tra le proposte iniziali che il DECS ha deciso di opportunamente non considerare nella fase di sperimentazione della riforma in quanto generalmente non condivise vi è la proposta di introdurre l’accesso diretto, dopo la scuola dell’obbligo, a qualsiasi formazione del secondario II. Una misura fortemente criticata dal PLR, in quanto avrebbe comportato il rischio di spingere verso una ancora maggiore licealizzazione (già fra le più elevate della Svizzera) e di limitarsi a posticipare un eventuale insuccesso, come anche il pericolo di incidere negativamente sulla motivazione degli allievi e di privare il sistema scolastico di strumenti formali con i quali influenzare le scelte legate al futuro formativo degli allievi. In questo senso il PLR ribadisce l’invito al DECS a meglio definire i criteri di accesso al mediosuperiore, evidentemente mantenendo dei filtri, così come a insistere con misure di orientamento scolastico e professionale che permettano di valorizzare tutti i percorsi formativi di qualità che il nostro sistema sa offrire. In questo senso il PLR ribadisce il pieno sostegno al progetto di Cité des métiers recentemente confermato dal Consiglio di Stato a seguito di una mozione di Nicola Pini e cofirmatari.

Il tema della differenziazione
La differenziazione curricolare, che la riforma intende superare per concentrarsi su quella pedagogica e didattica, è un altro elemento importante per il PLRT, che già nella prima fase di consultazione ha chiesto l’istituzione – nel ciclo di orientamento (terza e quarta media) e per le materie italiano, matematica e tedesco – di due opzioni complementari di pari dignità e livello: una di approfondimenti, destinata agli allievi motivati allo studio e con una media qualificata, focalizzata sugli approfondimenti culturali e cognitivi delle discipline, l’altra di esercitazioni, per gli allievi più interessati agli aspetti pratici e tecnici delle materie. Due percorsi volti ad interpretare adeguatamente e in forma positiva le diverse tipologie di intelligenza e di motivazione degli allievi, dando evidentemente accesso a una licenza unica di scuola media.

Prossimi passi
Durante l’estate il modello appena presentato – in particolare per quanto riguarda la differenziazione – sarà approfondito da parte del PLR, che si incontrerà per discuterne alla fine di agosto, in modo da presentare una propria presa di posizione per il mese di settembre, quando il Messaggio relativo alla sperimentazione sarà discusso a livello istituzionale.

Inviato da Nicola Pini, vice presidente PLRT