Il Pentagono non rivelerà più i report delle ispezioni di sicurezza sugli armamenti nucleari situati in Italia

Top Bomb secret – Silenzio totale, d’ora in poi, per le armi nucleari americane, situate nelle basi italiane di Aviano e Ghedi. Le informazioni riguardo lo stanziamento delle armi atomiche, rimaste pubbliche per svariati decenni, d’ora in poi non saranno più accessibili al pubblico. Se precedentemente potevano infatti venir sottoposti ai controlli in merito agli standard di sicurezza e gestione, d’ora in avanti, su decisione del Pentagono, i dati relativi al nucleare nelle basi italiane saranno messi top secret. In pratica, non sarà più possibile essere certi della messa in sicurezza degli stanziamenti nucleari americani in Italia, anche per ispezioni da parte dello stesso governo americano.

i Report sulle ispezioni ufficiali sino ad oggi costituivano l'unica fonte di dati sullo stato degli arsenali. Oggi, su essi, cala il silenzio.

Project on Government Secrecy questo il nome del programma della Federation of American Scientists di Washington, guidato da Stevem Aftergood, il quale dichiara: “La decisione, proveniente dalla US Air Force e dal Joint Chiefs of Staff, è volta a tutelare informazioni coperte dal segreto di Stato”.

Riguardando ogni istallazione della US Air Force, il provvedimento comprenderebbe, dunque, anche le basi militari all’estero, pertanto anche quelle in Italia.

Numeri esplosivi – Ad oggi l’Italia è, in tutta Europa, la nazione che ospita sul proprio suolo il più alto numero di ordigni nucleari USA. Ospiterebbe infatti 70 bombe, delle 180 presenti in tutt’Europa. Due, inoltre, le sovracitate basi nucleari: Ghedi per l’Aeronautica militare, Aviano per l’Aeronautica Statunitense.

Bombe in arrivo – la nuova bomba termonucleare B61-12 sostituirà presto la B-61, andando in dotazione ai caccia F-35, ma nonostante queste incresciose novità, sui dati formali delle bombe stesse, per volere americano, cala il silenzio di stato.

C’è da chiedersi il perché di questa decisione, se per mascherare l’incompetenza eventuale (nel 2008 USAir Force fece un’inchiesta per la base di Ghedi, in seguito a un accadimento del 2007: la perdita del controllo per ben 36 ore di sei testate nucleari), oppure per proteggere segreti legittimi di stato. Protezione della tecnologia nucleare, anche a discapito della “sicurezza della sicurezza”.