Il 23 agosto 1946 al Grand Hotel venne inaugurata la Prima edizione del Festival. Da allora non si è mai fermato. In un crescendo di passione cosmopolita

Dal 1946 il Festival cinematografico che si tiene a Locarno attira un vortice di kermesse di fama mondiale. Assieme ai festival di Venezia, Cannes e Berlino, riconosciuto come Festival Competitivo della FIAPF (Federazione Internazionale Associazione Produttori di Film), si svolge in una delle più grandi sale di proiezione del mondo, con uno degli schermi cinematografici più grandi d’Europa (ben 26 m x 14 m!) per una platea di 8mila spettatori. Ogni anno assegna il Pardo d’oro.

Mike Medavoj, vincitore del premio Raimondo Rezzonico alla 64esima edizione del Festival, 6 anni fa
stemma di Locarno

Perché il Pardo  il premio principe del Festival è un Pardo (termine arcaico per leopardo, oltre che nome proprio maschile). Risale al 1968, quando il presidente Raimondo Rezzonico chiese allo scultore Remo Rossi di disegnare una nuova insegna per il riconoscimento, sostituendo la vela usata in precedenza. la scelta del felino ricadde sull’araldica della città di Locarno, nel cui stemma, tuttavia figurerebbe un leone e non un leopardo. Felinitas oblige. 
Quest’anno… 70 Anni sono tanti! Un boom senza precedenti è quello che sta sperimentando Locarno. Dal piano turistico a quello festivaliero, dal palacinema all’Alpetransit, il 70 esimo compleanno spumeggia già in tutta la sua avvenenza nella Confederazione. 700 Swacht limited edition pardati sono stati in breve esauriti, e il 28 luglio 2017, la bancanota di 20 franchi con l’effigie di Piazza Grande è uscita in tutta la sua fervente innovazione. Francobollo compreso, “Helvetia 100” per chi vorrà inviare una cartolina agli amici rimasti a casa.

Ralitza Petrova vincitrice del Pardo 2016

 

Palmares – Storia di Premi è il 1946, e la nomina di Miglior film va a René Clair per Dieci Piccoli indiani (And Then There Were None) girato negli Stati Uniti come adattamento del romanzo di Agata Christe; il regista ottiene il premio anche il secondo anno, 1947,  per Il Silenzio è d’oro questa volta girato in Francia, in un dramma agrodolce tra le lezioni di un regista impartite al suo allievo; l’anno dopo, il 1948 si passa all’Italia di Roberto Rossellini, con Germania Anno zero. Il Festival continua a svolgersi, con una pausa nel ’51, poi nel 1953 il trionfo del parimerito con Giulio Cesare dramma in costume diretto da Joseph L. Mankiewick e, contemporaneamente sul Podio Il Compositore Glinka   di Alexarndov. Al Palmares si aggiudicano poi egualmente Giappone (Kinugasa 1954, La Porta dell’Inferno) Francia (Verneuil e Bromberger) Germania Ovest e Cecoslovacchia (Trnka) nel 1954. Un premio non assegnato nel ’56, il trionfo dello statunitense Kubrick nel ’59 con Il bacio dell’assassino, entrata dwll’Inghilterra (1965) e del Brasile (1967).

Storia di Pardi dal 1968 l’insegna diventa ufficialmente il Pardo, partendo con I visionari del 1968 dell’italiano Ponzi, seguitando con Charles mort ou vif drammatico, dello Svizzero Alain Tanner. Lo stesso anno è anche la vittoria di Russia (Panfilov, Nessun orizzonte oltre il fuoco) Cile, (Ruiz Tre tristi tigri) e Ungheria (Simò, Quello con gli occhiali.) Molteplici i paesi vincitori anche nel 1970 e nel ’71, uno solo invece, il regno Unito, nel ’72 (Bleak Moments, di Leigh), così come negli anni succesivi, dalla Svizzera di Reusser, l’Italia di Farina e Del Fra, la Grecia di Panyotopoulos. Negli anni ’80, il dramma La Principessa di Erdoss fa guadagnare, nell’83, il podio all’Ungheria, nel 2003 a vincere è il Pakistan, con la regista Sabiha Sumar (Acque silenziose) triplice nazionalità per l’ultimo premio del 2016, Godless, di Ralitza Petrova (Bulgaria, Danimarca e Francia).

Chantal Fantuzzi