Sanzioni durissime e la possibilità di una “guerra preventiva” per la Corea del Nord. H.R. McMaster, il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump ha dichiarato che il presidente “non tollererà più le minacce della Corea del Nord. Per lui è inammissibile che abbiano armi nucleari che possano minacciare gli Usa. L’opzione militare è dunque sul tavolo” e ha aggiunto di essere consapevole della sofferenza che un attacco di questo tipo porterebbe ai civili e soprattutto alla popolazione nordcoreana.

La notizia di una possibile guerra giunge proprio lo stesso giorno in cui l’ONU ha imposto nuove sanzioni nei confronti della già poverissima Corea del Nord. Le sanzioni prevedono soprattutto la riduzione delle esportazioni di circa un terzo del loro valore totale e il divieto di collaborazioni e investimenti stranieri con il governo e l’industria nordcoreana. I settori più colpiti saranno quelli del carbone, del ferro, del piombo e dei prodotti ittici.

L’ambasciatrice statunitense all’ONU Nikki Haley ha dichiarato che le sanzioni sono “le più rigide decise da questa generazione nei confronti di uno stato” e ha aggiunto che la minaccia nordcoreana diventa sempre più concreta e sempre più pericolosa, ragione per cui “sono necessarie nuove azioni e gli Stati Uniti continueranno a prendere caute misure difensive per proteggersi e per proteggere i suoi alleati”. Ci sono dunque motivi per credere che le esercitazioni militari americane continueranno a svolgersi nel Sud Corea proprio come accadeva negli ultimi mesi.

La sorpresa più grande della decisione dell’ONU è stata senz’altro l’approvazione da parte della Cina del testo sulle sanzioni proposte dagli USA. La Cina infatti fino a questo momento è stata il più importante alleato del regime e il suo appoggio significa vittoria diplomatica per l’amministrazione Trump.  Tuttavia per gli analisti non è chiaro se le sanzioni saranno sufficienti, d’altronde finora la Corea del Nord non si è mai fatta intimorire dai provvedimenti di questo tipo e non ha mai smesso di sviluppare il proprio arsenale militare.