SIAMO TUTTI CANI – Chien FILM

Samuel Benchetrit sceglie Macaigne per l’interpretazione di un uomo che tutto accetta

Il Presidente Marco Solari con il cast di Chien

 

Immaginate un uomo. Che tutto accetta, e tutto fa. poiché glielo dicono gli altri. In pratica un ignavo, che vive solo in relazione al prossimo. Chien è tutto questo, e molto altro. Descrive gli uomini come cani, non necessariamente con una concezione negativa quanto piuttosto relativa e dalle mille sfaccettature comuni all’universo umano e a quello animale.

Il protagonista Blanchot ha la “biancotite acuta”, malattia inventata dalla moglie (interpretata da Vanessa Paradis) per divorziare. Per questo, si allontana un poco dal suo guscio famigliare, agiato, e compra un cane che, nei primi dieci minuti del film, si trova a dover sostituire.

Il divenire cane diventa per quest’uomo senza qualità e senza capacità di discrezione, l’unica ragione di vita. Stare accanto agli altri, dipendere da essi, piuttosto che esser soli. Macaigne interpreta con naturalezza una parte difficile (a quale attore andrebbe il recitare una parte che lo abbruttisca, e farlo con grazia? Ci vuole senz’altro maestria e, in questo, il protagonista vi riesce con un’interpretazione lunare e galleggiante).

Bouli Lanners il venditore e l’allenatore di cani, rappresenta anch’egli un prototipo di essere umano. quello crudo e dominante, cinico ma grottesco nella sua forza. Capace di mettere il remissivo “cane” Blanchot a dormire nella gabbia con un vero cane bull dog. Così, per unificare le specie componenti la varietà del mondo.

E quel chihuahua così carino ma dallo sguardo assente,  perso (ma in un altro senso) alla stregua della moglie, a ben vedere, assomiglia proprio a lei: (mi si consenta) Vanessa Paradis. CF