A pochi giorni dal terribile Harvey, l’ancor più minaccioso Irma si sta abbattendo sull’America colpendo per primi i Caraibi. Sotto assedio soprattutto le isole di Saint Martin, Saint Barthélemy e Barbuda dove di contano in totale 10 morti tra cui un bambino di 2 anni deceduto durante il tentativo di fuga della famiglia.

I venti hanno raggiunto e superato i 300 km/h distruggendo il 90% delle case riducendole in macerie e provocando decine e decide di feriti. Il primo ministro di Antigua e Barbuda ha dichiarato che ha assistito ad una distruzione totale e ha parlato di cambiamento climatico come responsabile della violenza di questi ultimi disastri naturali. In effetti il meteorologo Etienne Kapikian ha dichiarato che “Tale intensità e durata non si era mai vista nel mondo dall’inizio dell’era del satellite”.

La ministra francese per i territori d’oltremare è atterrata a Guadalupa con tanto di 170 membri di squadre di salvataggio per soccorrere i colpiti mentre il presidente Macron la raggiungerà non appena le condizioni meteo lo permetteranno. La parte olandese dell’isola non è raggiungibile invece a causa della distruzione dell’aeroporto.

Intanto Irma punta la Florida che verrà colpita nel weekend ma probabilmente con un’intensità leggermente inferiore, categoria 4 su un massimo di 5. Alcune zone come la contea di Monroe e di Miami-Dade della Florida sono stati evacuate, allontanando 150mila persone tra residenti e turisti. Nel panico generale della previsione di un uragano più forte del devastante Andrew del 92, supermercati e pompe di benzina sono stati svuotati e come se non bastasse, altri due uragani stanno acquistando forza nella stessa zona. Josè si dirige a nord-ovest verso le isole caraibiche ma non ha ancora raggiunto la categoria 1 mentre un terzo uragano chiamato Katia si è formato nel Golfo del Messico.