Il capo gruppo dei senatori del Pd, Luigi Zanda ha commentato “manca la maggioranza” e così, dal calendario di settembre dei lavori dell’Aula, sparisce lo Ius Soli. Rabbia profonda dalla sinistra e MdP, entusiasmo della Lega.

Cosa significherebbe, esattamente lo Ius Soli – il ddl, obiettivo primario d’oggi giorno per il Partito Democratico, significherebbe il conferimento della cittadinanza immediata ai nati sul suolo d’Italia, oggi 800mila, senza nessuna prova di raggiungimento di una discreta consapevolezza della lingua, civiltà e cultura italiana. 800 mila gli immigrati nati in Italia che, con l’approvazione, sarebbero divenuti italiani.

L’Iter di una legge discussa – la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro non demorde “lavoreremo ancora per calendarizzarlo e farlo approvare”.

La bagarre al Senato, nella quale era rimasto ferito il senatore G Centinaio (Lega)

la fiducia era pronta a giugno, e il Senato aveva delegato la Commissione Affari esteri che però non aveva potuto proseguire per l’ostruzionismo della Lega. Passata dunque all’Aula, la legge ha trovato altri 80mila emendamenti leghisti che l’hanno bloccata. Gentiloni aveva pensato di aggirare l’ostacolo chiedendo la fiducia al governo, ma poi ci ha ripensato. M5S si erano sempre astenuti.

perché non è stato approvato – Ma le condizioni per raggiungerlo, al momento, non ci sono. Il capogruppo dei deputati del Ap, Maurizio Lupi, ha commentato: “Il Premier ha dimostrato grande responsabilità nel ritenere inopportuna la richiesta di fiducia su una questione così delicata” tradotto: il governo non poteva cadere per una legge già odiata in partenza. Infine Lupi fa un po’ come la volpe e l’uva “una vittoria del buonsenso.” di quale vittoria parli, non si capisce.

Roberto Speranza capogruppo di MdP parla di “negazione   di cittadinanza a 800mila ragazzi” (che poi non si sa perché, ma nell’immaginario comune divengono ragazzini, bambini, frugoletti, piccini picciò.)

Esultano Renato Brunetta e Maurizio Gasparri, il primo attacca “l’annuncite di Renzi che si scontra con la realtà”, il secondo si augura che “questo provvedimento, in Aula, non ci arrivi mai.”

Roberto Calderoli e Matteo Salvini mostrano la loro soddisfazione. Il primo parla di “una maggioranza assente al Senato e, aggiunge, nel resto del Paese” il secondo festeggia la mancanza di questa legge a settembre, commentando “la cittadinanza non si regala”.

I 5 Stelle, dalle idee confuse, si sono astenuti, con l’eccezione di Roberto Fico che si è detto favorevole e ha votato a favore.

Nel Pd infine la famosa Kyenge parla di una “profonda delusione per la sconfitta.”