Francesco Russo, luganese, matematico, professore al politecnico ENSTA di Parigi e grande amico di Ticinolive ha “postato” questa riflessione sulla sua pagina Facebook.

Non capisco: in Italia c’è già una legge (20 giugno 1952) che proibisce l’apologia del fascismo. A suo tempo questa aveva in effetti una sua giustificazione. Oggi si rincara la dose proibendo saluti romani e suppellettili varie. Il fascismo é parte della storia italiana come Il Risorgimento, Il Rinascimento, gli imperatori Augusto o Caligola. Proibire oggi “santini” che rappresentano Mussolini non ha molto più senso che proibire la celebrazione delle vittorie napoleoniche o criminalizzare Cristoforo Colombo (vedi America). Semmai un po’ di umorismo farebbe più effetto: francamente il “saluto romano” o il “passo dell’oca” suonano un po’ datati.

Ora, con questo non dico che il pericolo “autoritario” é scartato in Europa: dico solo che una Dittatura oggi potrebbe presentarsi in altre vesti che in quella “classica” fascista. La storia spesso sorprende: in Francia durante gli anni venti, chi si aspettava che il Maresciallo Pétain (eroe della prima guerra mondiale) diventasse il nuovo “Padre della Patria”. Lo stesso Pierre Laval era un “democratico” ministro degli esteri nel 1934 e approdo’ poi agli orrori di Vichy. Sarebbe meglio premunirsi fin da ora su una possibile deriva autoritaria, che non abbia il volto del fascismo, piuttosto che giocherellare a proibire le bamboline raffiguranti Claretta Petacci.

Francesco Russo