Il terremoto in Messico ha raggiunto la magnitudo di 7.1 e ha provocato in tutto 254 vittime di cui 115 nella sola capitale. Il crollo del “Colegio Enrique Rebsamen” della Città del Messico ha causato un bilancio tragico: almeno 36 morti di cui 32 bambini. Attualmente le squadre di soccorso lavorano incessantemente per riuscire a salvare una bambina di 12 anni che sarebbe ancora bloccata tra le macerie della scuola e secondo alcune fonti sono ormai a pochi centimetri da lei. Le ricerche tra le macerie si sono intensificati nelle ultime ore quando il rilevamento delle temperature ha rivelato la presenza di altri due sopravvissuti.

Il sindaco della Città del Messico Miguel Angel Mancera ha disposto lo stato di emergenza in tutta la città per permettere a soccorritori e volontari di continuare a prestare soccorso ai bisognosi d’aiuto. Nella città regna il caos dopo la megascossa, fughe di gas, strade chiuse e black out rendono difficile il rientro a casa di migliaia di persone. Inoltre, quasi 4milioni e 600 mila case e uffici in tutto il paese sono sprovvisti di elettricità, soprattutto negli Stati di Guerrero, Morelos, Puebla, Oaxaca e Tlaxcala.

La tragica calamità ricorda il terremoto del 1985 che ha causato 10mila morti. Il Papa in udienza in piazza San Pietro ha commentato così il dramma messicano: “Un terribile terremoto ha colpito il Messico, qui tra voi ci sono molti messicani, il terremoto ha causato vittime e danni materiali […] in questo momento di dolore manifesto la a mia vicinanza a tutta la popolazione messicana e chiedo a Dio onnipotente che accolga nel suo seno quelli che hanno perso la vita”.