Francesco De Maria  Allora, a Bellinzona si va al referendum. A che punto siamo?
Orlando De Don  La raccolta delle firme è già cominciata.

Quante firme occorreranno?
3000.

Sarà facile raccoglierle?
Il compito è impegnativo ma fattibile. Abbiamo infatti una città che, come risaputo, ha un numero importante e fors’anche eccessivo di impiegati rispetto all’effettivo bisogno che, evidentemente – e li posso capire – sono e saranno prudenti nell’esprimere il loro parere attraverso la loro firma.

Perché vi siete mossi, contrastando l’ampio consenso espresso dal Consiglio comunale?
In sostanza con il referendum vogliamo rivedere gli onorari dei municipali che, a nostro parere, sono eccessivi. Ma non solo, se da una parte sono eccessivi rispetto all’impegno richiesto agli stessi, dall’altra questi sono stati decisi e imposti dal nuovo esecutivo senza concedere un vero e proprio dibattito sul loro ruolo, e sul compito che la nuova Bellinzona esige dai suoi municipali. Il tutto è stato pianificato con una fretta eccessiva e ingiustificata e la questione del loro onorario (unitamente al loro generoso rimborso spese che si aggiunge a quest’ultimo) sembra sia stata la preoccupazione prioritaria di questi primi mesi del loro mandato. Un po’ preoccupante visto che non solo io e il mio partito, ma anche la popolazione tutta, si aspettava ben altre idee, iniziative, proposte, progetti e strategia per la nuova Bellinzona. Insomma, i nuovi municipali hanno partorito fino ad ora ben poco di specifico e originale per rilanciare Bellinzona e, come si dice, sembra che la montagna abbia partorito il classico topolino!

È deluso?
Indubbiamente. Ma devo subito precisare che né io e nemmeno i miei colleghi di partito vogliamo mettere in discussione le competenze dei municipali e neppure assumere il ruolo di contabili arcigni e ingrati. Noi avremmo voluto poter discutere le opzioni in essere in modo pacato e con cognizione di causa alfine di avviare una legislatura all’insegna di un’amministrazione accorta, oculata, attenta agli sperperi, desiderosa di dare una svolta alla nuova Bellinzona e, soprattutto, primariamente interessata al rilancio della città. Ciò non è stato e abbiamo visto che i municipali si sono autonomamente più che raddoppiato l’onorario con argomentazioni opinabili e soggettive. Inoltre questi hanno decisamente rifiutato l’opzione – non peregrina – di una carica politica quali municipali di professione. La qual cosa si poteva legittimamente discutere e approfondire alfine di tagliare la testa al toro e offrire alla città un profilo a tutto tondo e un impegno che non desse adito a nessuna forma di strumentalizzazione da parte di nessuno. In tal senso noi UDC in modo compatto siamo sempre stati disponibili ad un approfondimento serio e circostanziato della questione degli onorari; purtroppo il nostro grido di allarme è però caduto nel vuoto e il CC a grandissima maggioranza ha accolto questa proposta dell’Esecutivo.

Queste paghe, esagerate o meno che siano, pensa che siano invise alla gente? Che possano, eventualmente, intaccare anche la solida popolarità del Sindaco?
È chiaro che questi onorari sono invisi dalla gente e che in quanto tali mettono una seria ipoteca sulla credibilità dei nostri municipali. Ciò è quanto avremmo voluto scongiurare per questa prima legislatura del nuovo Comune.

L’MPS si è lanciato con entusiasmo nella mischia del referendum. Non le fa una strana impressione, questa comunanza con l’Estrema sinistra? Raccoglierete le firme insieme?
Che l’ MPS si sia lanciato con entusiasmo nella raccolta delle firme per questo referendum, beh, ciò non mi sorprende. Sarei stato sorpreso, piuttosto, se non lo avesse fatto. Evidentemente ora ognuno raccoglierà le proprie firme e il totale di queste saranno cumulative nel conteggio finale. La qual cosa non deve sorprendere nessuno e non fa una piega.

Per finire, si confidi con me. Che aria si respira in questa Nuova Grande Bellinzona? Fiduciosa, frizzante, pacifica? Volta verso un futuro di progresso economico e sociale? Le vecchie beghe da piccola città provinciale sono ormai superate? Sono passati pochi mesi… ma tentiamo di schizzare un primo bilancio!
Dopo cinque mesi di legislatura, beh, posso dire che l’entusiasmo iniziale non è venuto mai meno malgrado il fatto che non tiri una brezza particolarmente stimolante per quanto riguarda le nuove idee, le discussioni e i progetti e le innovazioni che dovrebbero essere il pane quotidiano del nuovo Comune. Purtroppo, e mi spiace doverlo ammettere, non ho notato quello slancio corale verso un futuro di progresso economico e sociale che mi sarei aspettato e che cionondimeno si percepiva nella campagna elettorale e, pure, nel corso delle prime settimane di legislatura. Ancora troppi retaggi duri a morire ammorbano il sistema. Non sono però pessimista circa le risorse umane che ho potuto apprezzare nel corso di questi mesi e che mi fanno ben sperare … sul medio-lungo periodo. Cominciamo ora a lavorare per questo referendum che ha come obiettivo primario quello di responsabilizzare e rendere edotti i nostri concittadini sul loro e nostro avvenire e che non aspetta altro che di idee nuove, proattive, coraggiose e lungimiranti.

Esclusiva di Ticinolive