Il Pensiero del giorno viene assegnato oggi all’on. Marco Chiesa, consigliere nazionale UDC. La citazioni sono tratte da un’interessante intervista rilasciata a LiberaTV.

“Io credo che una buona parte di queste persone che sostengono l’iniziativa, siano estremamente deluse da quella che è stata la lottizzazione partitica all’interno della RSI e soprattutto da una linea editoriale troppo sbilanciata a sinistra. Quindi comprendo, da un certo punto di vista, lo scontro ideologico che hanno innescato. Ma, ripeto, la soluzione deve essere trovata all’interno dell’azienda e non con l’abolizione del servizio. Noi faremo un dibattito all’interno della sezione ticinese dell’UDC e questo non potrà che essere salutare per la nostra democrazia interna. Anche al Nazionale l’iniziativa non è stata sostenuta dalla parte latina della frazione democentrista. E io sono pienamente convinto di quello che ho votato”.

“Guardi, gliela dico tutta. In passato questa avversione politica della RSI verso il centrodestra, l’ho provata sulla mia pelle. Tanto che ho sottoscritto diverse lettere di reclamo dell’ombudsman. E mi sono anche incontrato con i vertici dell’azienda per discutere di questi problemi. Devo dire che, per quella che è stata la mia esperienza personale, al di là di alcune situazioni puntuali che ancora oggi si verificano, il clima è molto migliorato. Forse, sorridendo, posso pensare che queste iniziativa abbia aiutato a correggere un pochino questa situazione. Sono convinto che la RSI debba essere patrimonio di tutti e contribuire a formare l’opinione pubblica in maniera equidistante e indipendente. E, considerato che la nostra società è composta da varie correnti di pensiero, tutti devono sentirsi a casa nella radiotelevisione pubblica. In passato, come le dicevo, si è invece avuta l’impressione che la RSI fosse la casa solo di una parte. E su questo punto ci sono ancora margini di miglioramento”.

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Queste sono parole estremamente ottimistiche e il ramoscello d’ulivo viene agitato vistosamente. Chiesa sembra non rendersi conto del danno enorme che la faziosità – talvolta pacchiana, talaltra subdola – dell’emittente di Stato e di monopolio ha arrecato alla sua stessa (di Chiesa) parte politica.

Forse però stiamo parlando del passato. Non si può escludere.