MOZIONE

Premessa

E’ accertato, la rivoluzione nelle riservazione di appartamenti o case, proposta da parte di “airB&B” (società americana nata da un materassino gonfiabile nel 2008, e divenuta un impero da 35 miliardi USD), sta stravolgendo e preoccupando in parte il settore alberghiero, ma non solo, in tutto il mondo.

In alcune Città come a Parigi e a Barcellona il fenomeno è tale da creare tensioni tra turisti/locatari e cittadinanza. Anche le autorità cittadine tentano di correre ai ripari con l’assunzione di nuovi ispettori. Questa tendenza pare sia inarrestabile e colpisca anche il nostro territorio. Inoltre spesso, chi affitta per vacanza l’appartamento che ha in locazione, lo fa all’insaputa del proprietario.

Da informazioni assunte, se l’appartamento o l’unità abitativa viene ceduta in locazione a tre o più persone maggiorenni, senza alcun rapporto di parentela (per un periodo inferiore a tre mesi), il proprietario/locatore va considerato quale affittacamere. In questo caso, è necessaria un’autorizzazione di esercizio (art. 5 Lear), che viene rilasciata a condizione che i locali siano idonei (art. 7 Lear) e che il richiedente soddisfi i presupposti di legge (art. 8 Lear). Non da ultimo, la domanda di costruzione è sempre necessaria quando subentra un cambiamento di destinazione (insediamento nuova attività).
Per ciò che riguarda la fiscalità, in seguito alla notifica quale affittacamere, vi è anche l’affiliazione per il pagamento dei contributi AVS.

La Municipalità di Barcellona, ha appena ordinato ad AirB&B di eliminare dal proprio sito web oltre un migliaio di appartamenti senza autorizzazione nelle aree centrali della città, e chiesto la cessazione dell’attività a queste strutture non specificatamente autorizzate. Sono in corso trattative tra la piattaforma ed il Municipio, volte a stabilire un protocollo che non permetta di pubblicare sul sito appartamenti privi della necessaria autorizzazione.
Per alcuni, invece, accusare gli AirB&B di distruggere il parco alloggi tradizionale di una Città, procura alla classe politica un’eccellente argomento per mascherare la principale causa: un deficit strutturale di alloggi.

http://insideairbnb.com/index.html
(va aperto con google chrome per vedere le cartine interattive ed i dati statistici delle Città)

L’oggetto in discussione

Anche in Ticino vi è un aumento sempre maggiore di ”albergatori fai da te” . A fine giugno 2017 erano registrate 897 strutture, per un totale di 2462 posti letto, ovvero una capacità di accoglienza che raggiunge il 15% di quella del settore alberghiero. Tramite un mandato esterno, l’ente turistico del luganese, ha potuto constatare l’esistenza di circa 2000 oggetti.

Oggi conosciamo airB&B ma con il tempo potrebbero nascere altre realtà simili, non solo nel campo dell’alloggio, come ad esempio “Uber” (forma di trasporto privato) che impensierisce e preoccupa il settore dei trasporti privati a pagamento.

Questo “fenomeno” pone però quesiti molto importanti, sui quali alcuni cantoni svizzeri stanno già discutendo, ma per i quali il nostro Cantone non risulta ancora essersi soffermato.

I Cantoni di Basilea, Zurigo e Zugo stanno affrontando effettivamente il discorso sulla tassa di soggiorno, ma siamo del parere che altri aspetti debbano essere presi in considerazione, come ad esempio:

Tassa di soggiorno: Iscrizione e pagamento della tassa con annuncio agli uffici preposti anche per una statistica reale della situazione numerica e suo sviluppo.

Fiscalità: Ammanchi nel riscuotere redditi da attività lucrativa e degli oneri sociali AVS.
Da non escludere possibili violazioni sul lavoro in nero e/o dumping salariale per essere privo di normative CCNL.

Sicurezza: Senza il controllo degli ospiti da parte degli affittuari, non vi sono verifiche o notifiche che possano eventualmente individuare persone ricercate o criminali, come successo in Francia con i seguaci dell’ISIS, (basi di appoggio logistiche) così come il fenomeno della prostituzione altro tema delicato e mai quantificato.

Edilizia: Rischio possibile di crescita speculativa immobiliare degli affitti o costruzione di immobili con l’unico scopo di affittare tramite sistema airB&B o simili.

Concorrenza: Concorrenza impari tra il settore alberghiero e il settore privato, che utilizza questo sistema di affitto. Per di più, senza essere a conoscenza esattamente del numero preciso di locali, camere e appartamenti in uso. Costi condominiali a carico degli inquilini residenti, quindi nessuna ripartizione dei costi equilibrata tra chi ci vive annualmente e chi è di passaggio.

In considerazione di quanto esposto chiediamo di:

1. Analizzare e monitorare sistematicamente lo sviluppo di questi fenomeni (online e non), per quanto attiene le svariate problematiche connesse (elencate sopra).

2. Regolamentare, eventualmente aggiornando o ampliando leggi e/o normative già in vigore o con delle nuove, affinché si tutelino i vari settori toccati da queste nuove realtà socio-economiche.

Tiziano Galeazzi, UDC

Sara Beretta Piccoli, PPD

Matteo Quadranti, PLRT