A man purported to be Islamic State captive Jordanian pilot Muath al-Kasaesbeh is seen standing in a cage in this still image from an undated video filmed from an undisclosed location made available on social media on February 3, 2015. Islamic State militants released the video on Tuesday purporting to show Kasaesbeh being burnt alive, and Jordanian state television said he was murdered a month ago. Reuters could not immediately confirm the video, which showed a man resembling the captive pilot standing in a black cage before being set ablaze. REUTERS/Social media via Reuters TV (CIVIL UNREST POLITICS CONFLICT TPX IMAGES OF THE DAY) ATTENTION EDITORS - THIS PICTURE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. REUTERS IS UNABLE TO INDEPENDENTLY VERIFY THE AUTHENTICITY, CONTENT, LOCATION OR DATE OF THIS IMAGE. THIS PICTURE IS DISTRIBUTED EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS

Orrore in Iraq, dove le forze di sicurezza locali hanno trovato molte fossi comuni contenenti i cadaveri di almeno 400 persone uccise a Hawija dall’Isis. Quella zona era stata strappata ai jihadisti lo scorso ottobre e da allora, grazie alla segnalazione di alcuni testimoni si è scoperto che i militanti avevano trasformato una base militare in un “luogo di esecuzione”. Lo ha riferito il governatore della provincia di Kirkuk Rakan Said.

Le vittime indossavano perlopiù abiti civili o la tuta che i jihadisti fanno indossare alle persone condannate a morte. Il generale Mortda al-Luwaibi ha dichiarato che l’esercito iracheno trova le fosse comuni guidato dagli abitanti della zona e quella di Hawija non è di certo l’unica.

Lo scorso marzo era stata trovata una fossa comune contenente 500 corpi a ovest di Mosul, i cadaveri provenivano dalla prigione di Badush ed erano prevalentemente musulmani sciiti.

La Bbc riporta che l’Associated Press ha pubblicato l’anno scorso uno studio che aveva individuato ben 72 siti nelle zone irachene occupate dal califfato e alcuni di questi potevano contenere dai 5 ai 15mila corpi.

Una ripresa dall’alto di alcune fosse scoperte può essere visionata sul sito di La Repubblica.