Diego Zanoni continua la sua guerriglia contro i “poteri forti” di Lugano Airport. Oggi punzecchia bonariamente il presidente dell’Aspasi on. Marco Romano. Romano è (ai nostri occhi) una personalità politica interessante: attivissimo, ambizioso, impegnato su molteplici fronti: l’aeroporto, la No Billag (dove si pone abilmente in una posizione “critica” verso la Rsi), Argo 1 (dove si impegna a fondo per scongiurare il peggio, in una situazione drammatica, vicina al punto di rottura).

Al di là delle “frecciatine” di Zanoni, la nostra opinione su Lugano Airport non è mutata. Da un lato stanno i “poteri forti”, che hanno tutte le cariche che contano, tutti i voti e sono coalizzati tra loro. Dall’altro un gruppetto di “contestatori”, una mini-armata Brancaleone che solleva senza tregua obiezioni, si rivolge al pubblico e tenta di organizzarsi.

Un battaglia impari, direte voi. Sì e no. Soprattutto per una ragione. Che l’ostentato (e obbligato) ottimismo dei capi si scontra, giorno dopo giorno, con la sempre più dura realtà.

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Ci voleva anche la rivoluzione di ottobre della temutissima ASPASI a fomentare con impeti rivoluzionari gli assopiti animi degli anoressico-informati passeggeri di Lugano Airport meglio nota come LASA.  Per voce del suo Presidente il Sig Marco Che Guevara Romano, si chiamano ad adunanza i soldati passeggeri per una mobilitazione a favore dell’aeroporto, del mantenimento delle rotte e dello sviluppo dello stesso. Bene, apprezzo l’impegno e la idea di “mobilitazione” mi eccita, ma caro Sig Romano forse si è perso almeno 10 anni di informazioni se ancora si chiede i perché di tutta questa faccenda. Dove era la associazione che lei ha l’onore di presidiare quando negli ultimi mesi si sono palesate le peggiori condizioni possibili per immaginare anche solamente di poter migliorare qualcosa? La “sua” associazione perché non si è mobilitata quando per successione testamentaria il vecchio CdA è poi divenuto il nuovo con la riconferma delle poltrone dei gradi e dei colonnelli? Perché non ha mobilitato le truppe e le armate quando Darwin è stata ceduta e con essa il destino di tutti i “Darwiniani”? Ora vuole mobilitare chi? Passeggeri che sognano paradisi lontani lasciando l’auto sotto casa oppure nostalgici di una aviazione pioneristica fatti di uomini coraggiosi e non di persone incapaci di pensare al presente e di immaginare il futuro? La mobilitazione la faccia per scopi coerenti e non per gridare con voce rauca ad aziende o al fato pretese ormai perdute. Ci sono dei responsabili, se non lo ha capito le scrivo meglio la parola: “r.e.s.p.o.n.s.a.b.i.l.i”, si lamenti contro di loro, prenda una posizione chiara e lasci perdere le mobilitazioni popolari, le fiaccolate di suffragio e le spallate contro i muri. Continui a rappresentare con piglio e serietà come ha fatto fin’ ora la ASPASI ed in particolare i passeggeri del volo Lugano-Zurigo, pare siano 10 mila, li accontenti.

Diego Zanoni