Gerusalemme 12 dicembre 2017

Non bisogna essere dei geni per capire che stiamo vivendo tempi difficili, è bastato il riconoscimento di Gerusalemme Capitale di Israele da parte degli Stati Uniti per scatenare una levata di scudi che non si vedeva da tempo, che non si è vista neanche per la guerra civile in Siria, per l’uso di armi chimiche e neanche per il sequestro, uccisioni e stupri di massa delle donne Yazide da parte dello Stato Islamico. Il Presidente Trump, inutile girarci intorno, da una parte ha solo confermato un provvedimento ‘The Jerusalem Act’ già approvato a grande maggioranza dal congresso, e dall’altra ha preso atto della realtà sul terreno. Il Governo, la Corte Suprema, la maggioranza dei ministeri, Il Presidente della Repubblica sono tutti a Gerusalemme e ogni ambasciatore che arriva in Israele deve sempre recarsi a Gerusalemme per presentare le credenziali.

Anche se a distanza di pochi giorni altre nazioni come Ghana, Tanzania, Australia, Repubblica Ceca hanno rilasciato note diplomatiche nelle quali rendono noto la loro intenzione di seguire l’esempio Statunitense, gran parte del mondo, Europa in testa, protesta.

I sistema dei due pesi e due misure adottato potrebbe essere uno dei segnali che l’Umanità intera stia vivendo una spaccatura epocale, ma non è tutto, la cosa più grave, secondo il parere di chi scrive, è che, a dispetto di tutto quello che gli storici hanno fino ad oggi dimostrato con documenti e reperti archeologici, si fa di tutto per cambiare il passato per giustificare il presente. Questo per continuare a dare piena legittimità a una parte, modus operandi che va avanti ormai da diversi lustri, oscurando e infamando l’altra. In una spirale che riuscirà soltanto a infiammare ulteriormente gli animi e ad allontanare ogni speranza di accordo o soluzione. Soluzione che si allontana sempre di più in questo contesto dove si continua, a livello planetario, a ripetere cose inesatte, incomplete o, nella maggior parte dei casi, false. Concetti inventati che a furia di essere ripetuti diventano, purtroppo, una verità accettata.

Fermo restando i diritti di tutte le parti in causa in medioriente, ormai da troppo tempo e fino ad oggi, è necessario ricordare dei punti che non dovrebbero essere in discussione ma che invece da più parti si tenta di cambiare davanti agli occhi della gente che, in preda a confusione totale, non sa più a chi o a cosa credere.

Sembra assurdo doverlo fare, ma siamo arrivati al punto che bisogna ricordare ai Cristiani (Cattolici e Protestanti) che Yoshua di Nazareth (Gesù) Figlio di Miriam (Maria) e Yosef (Giuseppe) è nato ebreo, ha vissuto da ebreo, ed è stato sepolto da ebreo. Anche se i Romani avevano chiamato Palestina la regione conquistata con la forza, Yoshua, per tutta la sua vita, ha seguito i precetti della religione ebraica. Questo dato di fatto non fu mai messo in discussione neanche dai papi del medioevo, eppure oggi mi è spesso capitato di leggere e sentire di un Gesù palestinese. Le cose sono due, o si tratta di un’altra persona oppure si cerca una trasformazione che per quanto è inconcepibile rischia di cadere nel ridicolo… ma, incredibilmente, c’è già chi lo sta assimilando come vero.

Sempre per restituire alla storia la sua dignità è necessario ricordare che Israele nasce nel 1948 con capitale Gerusalemme.
Prima di Israele, c’era il mandato britannico, l’Impero turco Ottomano musulmano e prima ancora lo stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto. Prima dello stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto, ci sono stati l’Impero arabo-curdo ayyubide, il Regno di Gerusalemme franca e cristiana l’impero Omayyade e Fatimide, l’Impero Bizantino, i Sassanidi preceduti dall’Impero Romano.
In precedenza su Gerusalemme regnarono gli Asmonei, e prima di loro lo Stato Seleucide.
Andando ancora indietro nel tempo sulla città regnò l’impero macedone di Alessandro Magno, e prima di lui l’impero persiano. In precedenza il potere era stato nelle mani dell’impero babilonese, dei Regni di Israele e di Giuda e, in precedenza, la teocrazia delle dodici tribù di Israele preceduta da un agglomerato di cananei città regni indipendenti.
Per ristabilire, almeno in parte la verità storica bisogna tenere ben presente che su questo pezzo di terra che oggi si chiama Israele e sulla sua Capitale Gerusalemme, c’è stato di tutto tranne uno stato palestinese.

Tornando ai nostri tempi e necessario capire, e soprattutto spiegare a chi l’argomento lo conosce per sentito dire, che per avere il controllo di una città come Gerusalemme, anima delle religioni e luogo Santo a DIO, bisogna avere anche la dignità morale per farlo. Dignità che gli arabi quando hanno avuto la città nelle loro mani, non hanno avuto.

Lo spiega bene il collega Giulio Meotti in un articolo pubblicato su Il Foglio del 9 Dicembre 2017 e che inserisco per intero con il permesso dell’autore.