I minatori popolari democratici solidali e compatti

Editoriale di Popolo e Libertà

Di questi tempi, con i tanti municipali e consiglieri comunali PPD (e non) confrontati con i preventivi, parlare di consuntivo può sembrare strano e “temporalmente” fuori luogo. Il primo anno del nuovo corso popolare democratico si avvia ormai alle sue battute finali ed è quindi giusto volgere lo sguardo indietro, facendo un bilancio. Avevamo iniziato, a gennaio, con la richiesta di scendere tutti assieme in miniera a spalare carbone. E in miniera ci siamo andati, convinti di quello che stavamo facendo.

A essere sincero nel ventre caldo della terra, dove a farti compagnia c’è solo tanto sudore e l’essenziale, ci si può anche trovare a proprio agio. Sulla fronte, nella discesa che abbiamo deciso di intraprendere, avevamo una luce vigorosa in grado di condurci e di indicarci il nuovo cammino da seguire. A un tratto, inattesi, scossoni e frammenti di roccia piovuti sul casco. Un attimo di smarrimento, giusto il tempo di capire la natura degli eventi, senza però mai perdere speranza, fiducia e soprattutto la luce in testa.

Dinnanzi a questa situazione poteva verificarsi un fuggi fuggi generale. Potevamo assistere a qualche regolamento di conti oppure a qualche picconata gratuita tirata a destra e a manca. Sarebbe stata la fine. La squadra si è invece dimostrata compatta e vogliosa di reagire. Anche chi si è prodigato ad “avvelenare” il tunnel con generose dosi del pericoloso gas grisù, ha dovuto arrendersi.

Sì, verso l’esterno ha forse fatto credere di essere riuscito ad annientare definitivamente la ritrovata forza che animava – e anima! – il nuovo corso del PPD, ma internamente non è riuscito a fare breccia. Le numerose squadre di minatori popolari democratici si sono infatti dimostrate solidali, compatte e desiderose di manifestare a tutti il proprio valore. Una compattezza e una fratellanza esemplari, uscite in modo chiaro durante questo momento particolare.

Ne avevamo e ne abbiamo un gran bisogno. Questo fare fronte comune non era una reazione scontata. Nei prossimi mesi dovremo poter contare su di voi e sulla vostra forza. Arriveranno ancora momenti difficili e qualche sacca (artificiale) di gas esplosivo la incontreremo; dobbiamo esserne coscienti e pronti alle contromisure. Se sapremo però rimanere affiatati, sudando assieme e lavorando gomito a gomito nella stessa direzione come stiamo facendo, allora sì che l’esperienza in miniera potrà rivelarsi positiva. Non si tratta, nello spalare carbone, di trovare pietre preziose o filoni d’oro ma “soltanto” di dimostrare che i valori che rappresentiamo e il grande lavoro dei nostri predecessori meritano di essere difesi e portati avanti poiché utili al buon funzionamento dell’intero Cantone. Ne siamo convinti, abbiamo ancora molto da dare al Ticino!

Nicolò Parente, segretario cantonale