Aveva 87 anni, si è spento nella sua casa milanese.

Primo chef italiano ad ottenere tre stelle Michelin, nel 1985, titolare del ristorante il Marchesino, nominato nel 1991 Commendatore dal Presidente della Repubblica Cossiga, era stato anche rettore dell’Alma, la prestigiosa scuola di cucina e pasticceria italiana, che ha sede a Colorno, a pochi passi da Parma, sino al mese scorso, quando aveva lasciato il rettorato.

Il 19 marzo uscirà il film sulla sua vita “Gualtiero Marchesi: the great italian”.

Tra i suoi allievi, innumerevoli chef contemporanei, quali Cracco. Gualtiero avrebbe, come scrive l’editore Cinquesensi, rivoluzionato il gusto della cucina italiana, basandola sulla materia, sull’eleganza e l’essenzialità; “termine di paragone per i passati e i futuri cuochi”. Basandosi infatti sulla ri-creatività e sull’imbandigione, Gualtiero comprese l’importanza della preparazione e della creatività dei piatti, oltre che della materia, del gusto e della qualità, sempre alle stelle.

Nato nel 1930, approcciatosi alla cucina ancora giovanissimo, nell’albergo dei genitori, dopo aver studiato alla scuola alberghiera di Lucerna, si perfeziona nei migliori ristoranti di Parigi. Tornato in Italia apre il suo primo ristorante, in via Bonvesin della Riva. Il successo gli viene immediatamente tributato, con le tre stelle Michelin, giunte rispettivamente nel ’77, ’78 e nel 1985.

Nominato nel 1986 Cavaliere della Repubblica, ottiene, nello stesso anno, l’Ambrogino d’Oro, prestigioso premio annuale milanese.

Negli anni ’90 apre un brunch, un bistrot e un caffè sul tetto della Rinascente, in piazza Duomo a Milano, progettando anche un negozio nei pressi di via Montenapoleone per la vendita di piatti pronti sottovuoto.

Negli anni 2000 apre nuovi ristoranti, a Parigi e a Roma, ottenendo anche lì stelle Michelin e Premi prestigiosissimi. Nel 2004 apre l’Alma, scuola venerata di pasticceria di cui avrà il rettorato sino al mese scorso; nel 2008 apre un ristorante presso il teatro alla Scala della sua città natale, Milano, infine, nel 2017, dopo una vita ricca di successi e premi, annuncia che sorgerà a Varese la “casa di riposo per cuochi” su ispirazione della “casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi.” la casa sorgerà nel 2018.