Sono tre giorni che l’Iran è sconvolto da manifestazioni contro il governo, le difficoltà economiche e e la corruzione mentre gli studenti dell’università di Teheran hanno protestato apertamente contro il regime. Nella capitale sono stati schierati gli agenti anti sommossa per contrastare i manifestanti mentre a Doraud, città dell’Iran centrale sono entrati in azione anche i volontari della Guardia Rivoluzionaria.

Ed è proprio a Doroud che due manifestanti sono stati uccisi. L’ha reso noto il vice capo della sicurezza del governatore della provincia Habibollah Khojastepour all’agenzia stampa Mehr.

Le cause della morte dei due dimostranti rimane un mistero ma Khojastepour ha reso noto che “nessun proiettile è stato sparato dalla polizia e dalle forze di sicurezza sulla folla” e che la protesta di Doroud non era stata autorizzata: “Il raduno doveva finire in modo pacifico ma sfortunatamente questo è successo a causa della presenza di agitatori”.

Social network come Instagram e Telegram sono stati bloccati in Iran mentre le fonti locali riportano che 80 dimostranti sono stati arrestati ad Arak, città a 280 chilometri a sud di Teheran.

Il presidente americano Donald Trump ha commentato così su Twitter quello che sta accadendo: “Grandi proteste in Iran. La gente finalmente ha capito che i loro soldi e il loro benessere viene sperperato per il terrorismo. Sembra che gli iraniani non ne possano più. Gli Usa vigilano su eventuali violazioni dei diritti umani”. Allo stesso tempo, la portavoce della casa bianca Sarah Sanders ha scritto: “l governo iraniano dovrebbe rispettare i diritti del suo popolo, incluso quello di espressione. Il mondo sta guardando”.