Riprendiamo questo comunicato da Ticinonews (anche perché non l’abbiamo ricevuto). Lo pubblichiamo per completezza d’informazione, anche se pensiamo che abbia scopi puramente propagandistici.

I toni offensivi del comunicato di commentano da sé.

L’aggressività verbale sviluppata dagli inviperiti sostenitori del No è davvero straordinaria: verdi, socialisti, radicali, dipendenti Rsi, eccetera.

Post scriptum. Siamo assolutamente certi che gli organizzatori dei dibattiti troveranno i “kamikaze del Sì” di cui hanno estremo bisogno.

 

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Paura del confronto o paura di informare in maniera approfondita la popolazione? Gli ecologisti credono fermamente nel modello di democrazia diretta svizzero che favorisce la partecipazione del popolo a cambiare, le regole della politica e del vivere nella nostra nazione.

Questi particolari momenti dovrebbero anche servire per creare dibattito per approfondire le varie tematiche e permettere alla popolazione di capire appieno i temi in votazione e scegliere di conseguenza secondo coscienza.

Proprio in quest’ottica è da mesi che i Verdi del Ticino si stanno adoperando per organizzare un dibattito che possa mettere a confronto le due posizioni relative all’iniziativa denominata NO BILLAG. Dalla parte dei contrari si sono subito trovati relatori disposti a partecipare, lo stesso non si può dire per la rappresentanza dei sostenitori. Molti infatti i tentativi di coinvolgere i politici ticinesi che sostengono attivamente questa iniziativa, purtroppo senza esito.

I Verdi del Ticino prendono atto che i rappresentanti dei partiti che si definiscono paladini dei valori ticinesi e svizzeri, preferiscano starnazzare slogan propagandistici su social media e sulle solite testate “giornalistiche”, anziché dibattere a viso aperto. Paura del confronto o paura di informare in maniera approfondita la popolazione?

Sicuramente una situazione paradossale che deve far riflettere sulla bontà e la buona fede di certe iniziative che, denudate degli slogan propagandistici, lasciano spazio al nulla o peggio ancora a progetti di smantellamento del servizio pubblico per favorire un’economia e uno stile di vita lontano dai valori verdi.

I Verdi del Ticino