Il granconsigliere Tiziano Galeazzi (UDC) ci scrive:

In allegato vi trasmetto a nome dei firmatari e mio, una “Risoluzione parlamentare” che ho inviato all’Ufficio Presidenziale (U.P.) del Gran Consiglio lo scorso 8 gennaio.

Le Risoluzioni  sono gestite dal U.P. a differenza di altri atti parlamentari e se  messe in agenda, vengono trasmesse al Parlamento per l’accettazione o meno tramite voto di sala. Esulano dall’ordine del giorno perché possono o meno essere accolte dall’U.P. stesso. Mi auguro che venga accettata ovviamente.

Nel nostro caso, se votata favorevolmente, sarà incaricato il Governo ticinese a farsi “messaggero” di trasmettere al Consiglio Federale la risoluzione, visto che i rapporti diretti sono sempre tra esecutivi. (CdS e CF)

Da quanto ho saputo, verrà discussa domani (lunedì) e se accettata dall’ U.P. potrà essere messa ai voti del GC martedì 23 gennaio.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE GENERALE (art. 111 LGC)

 Un invito in Svizzera per il “disgelo” tra Stati Uniti d’America e Nord Corea

Premessa:

Da anni oramai siamo confrontati con tensioni e guerre in diverse zone del mondo.

In particolare in questi mesi dove non passa un giorno che non vi siano provocazioni, anche allarmanti, tra gli Stati Uniti d’America e la Corea del Nord.

Il contesto coreano per la Svizzera non è una novità, ritenuto che dalla firma dell’armistizio nel 1953 abbiamo sempre avuto una rappresentanza militare (osservatori) lungo la zona non militarizzata che corre sul 38° parallelo.

La diplomazia svizzera si è distinta per un modello esemplare di neutralità, mettendo a disposizione i suoi tradizionali “buoni uffici” per ristabilire la pace, in conflitti diplomatici e tensioni tra i Paesi. In questo contesto, è utile rilevare come da anni l’ambasciata elvetica in Iran rappresenti non solo i nostri interessi, ma anche quelli degli Stati Uniti d’America.

Un altro esempio rappresentativo riguarda il ginevrino Henri Dunant. Dopo la cruenta battaglia di Solferino (Italia) nel 1859, prese coscienza della totale inadeguatezza della struttura sanitaria dell’esercito, divenendo quindi l’artefice delle maggiori realizzazioni della futura Croce Rossa e Mezza Luna Rossa Internazionale, con sede a Ginevra dal 1863.

La Svizzera ha preso parte attivamente ad altri contesti diplomatici, per ricercare un accordo di pace e stabilizzare la situazione politica: a Ginevra nel 1954 tra Indocina e Corea, così come nel 1958 in relazione ai test nucleari tra Gran Bretagna, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, in seguito durante il conflitto arabo-israeliano nel 1973 e ancora nel 2003, ed infine nel gennaio 2014 per il raggiungimento di una soluzione politica alla crisi siriana.

Lo scorso mese di settembre, l’allora Presidente della Confederazione Doris Leuthard accennò alla possibilità di un incontro tra le parti, Stati Uniti d’America e Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), sul nostro territorio. La Svizzera e la Città di Berna in particolare sono state infatti protagoniste di alcuni trascorsi di studio del Presidente della Commissione degli Affari di Stato nord coreano Kim Jong-Un.

Visti i toni sempre più inquietanti per l’intera comunità mondiale, la Svizzera nell’ambito della sua politica dei “buoni uffici” ha l’occasione di farsi promotrice di una conferenza sul dialogo e di mediare il conflitto politico e la distensione tra i due Paesi.

Come accadde, in parte, nel novembre 1985 a Ginevra e nell’ottobre 1986 a Reykjavik (Islanda) tra i due capi di Stato americano e russo, Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev, sui trattati nucleari SDI. (Strategic Defense Initiative)

Proposta:

Sulla base di quanto esposto in precedenza, si chiede al lodevole Consiglio federale di promuovere una conferenza di pace e di dialogo in Svizzera, tra il Consiglio federale stesso, il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump e il Presidente della Commissione degli Affari di Stato della Repubblica Popolare Democratica di Corea, Kim Jong-Un.

Tiziano Galeazzi, UDC (primo firmatario)

Gabriele Pinoja, UDC (capogruppo)              

Sergio Morisoli, AL                            

Paolo Pamini, AL

Massimiliano Ay, PC

 

Bellinzona, 8 gennaio 2018