Un ex infermiere di Chiavenna in pensione, Giuseppe De Stefani, è stato ucciso brutalmente e dato alle fiamme lo scorso 19 gennaio nel nord della Thailandia. Nativo della provincia di Sondrio, è morto pochi giorni prima del suo 62esimo compleanno.

I poliziotti thailandesi fin dall’inizio delle indagini si erano messi sulle tracce della principale sospettata del brutale omicidio: l’ex convivente della vittima. Rujira Iamlamai, thailandese di 38 anni, in fuga insieme al suo amante francese Amaury Rigaux di 34 anni.

I due sono stati trovati e arrestati in un piccolo villaggio nella provincia di Kamphaeng Phet mentre cercavano di scappare separatamente addentrandosi nel vicino bosco. Il francese, che è risultato essere inserito nella lista nera dell’ufficio d’immigrazione di Bangkok, riusciva ad entrare nel paese attraverso il Laos evitando le dogane e gli aeroporti thailandesi.

L’arresto dell’uomo, avvenuto domenica 28 gennaio dopo una fuga durata una settimana, è stato possibile grazie alle riprese delle telecamere a circuito chiuso che lo hanno inquadrato mentre prelevava una somma in contanti di circa 250 euro in uno sportello bancomat, dal conto della vittima dopo il suo omicidio. Fuggiti su una Toyota Yaris, gli amanti hanno lasciato varie tracce. Altre immagini di sorveglianza mostrano la coppia mentre cerca di vendere un telefonino presso un negozio.

La donna è stata arrestata il giorno dopo trovata in cima ad un albero in un frutteto vicino alla zona dove il giorno prima era stato arrestato il suo amante.

Oggi la confessione shock del francese che considerava l’italiano rivale in amore. Con l’aiuto della donna, ha smembrato la vittima, ha chiuso il corpo in una valigia che poi ha dato alle fiamme in un bosco nella zona di Phichit. All’identità dell’italiano è stato possibile risalire soltanto alcuni giorni dopo grazie ad un tatuaggio ancora visibile sui resti di una gamba e all’esame del Dna di un campione fornito da uno dei figli dell’italiano che vive proprio in Thailandia.

Appena identificato, la polizia aveva scoperto il passaporto italiano della vittima a casa della donna dove erano state trovate anche macchie di sangue ed una lettera di De Stefani alla sua ex amata in cui l’accusava di essersi impegnata in una relazione con lui soltanto per i soldi. Un delitto motivato da sfondi passionali per la donna contesa e da dispute di denaro quindi.

La popolazione del villaggio dove si è consumato il delitto aveva raccolto una somma di circa 800 Euro da destinare a chi avrebbe fornito informazioni utili all’arresto della coppia. De Stefani era considerato una persona per bene. Era arrivato in Thailandia nel 2013 per stare vicino al figlio Luca che ha aperto un ristorante nel paese asiatico e da allora tornava in Italia due volte l’anno per andare a trovare la figlia Barbara che vive a Chiavenna.

Aveva convissuto con Rujira Iamlamai in un’area rurale lontana dai flussi turistici per circa un anno sostenendola economicamente, pochi mesi fa il De Stefani, sorprendendola con l’amante francese aveva definitivamente troncato la relazione.