Gli alti funzionari dell’amministrazione Trump hanno mandato un serio avvertimento a Damasco durante un briefing. La ragione di questo provvedimento sembra essere lo sviluppo di nuove armi chimiche da parte del regime siriano. Il monito è chiaro: la Casa Bianca non esiterà ad avviare una nuova azione militare in Siria, anche più potente di quella che l’ha preceduta.

La scorsa primavera infatti Trump aveva bombardato la base aerea siriana dalla quale erano partite le armi chimiche che hanno provocato la morte di più di 100 persone in un villaggio siriano, adottando quindi un atteggiamento più deciso nei confronti di Assad.

Come se non bastasse, proprio il mese scorso, il governo siriano è stato nuovamente accusato di aver ordito un attacco con armi chimiche alle porte della capitale, in una tona dove risiedono molti ribelli. Pur non essendo un episodio paragonabile a quello dell’anno scorso per numero di vittime, ha comunque suscitato una forte reazione negli Stati Uniti.

Il Pentagono ha infatti stabilito che la Siria sta procedendo a passo spedito verso la produzione di armi chimiche molte più sofisticate e pericolose, in grado di sfuggire ai controlli. Così facendo, Damasco sta violando l’accordo del 2013 in cui si impegnava a distruggere il proprio arsenale.

Lo Studio Ovale ha divulgato in proposito il seguente messaggio: “Gli Stati Uniti non tollereranno una nuova proliferazione di armi chimiche in Siria e non escludono la possibilità di un’azione militare”.

Ma il problema non è limitato alla Siria, anche l’ISIS infatti sta continuando ad usare agenti chimici pericolosi per costruire bombe al cloro o al gas mostarda, ricorrendo a proiettili ed involucri esplosivi artigianali.