L’annosa questione della Macedonia contro la Grecia si protrae dal 1991, da quando, dissoltosi lo stato della Jugoslavia, la maggior parte della popolazione della Macedonia rifiutò di riconoscere la propria identità greca e, riconoscendosi invece slava, si dichiarò indipendente, sottraendosi alle mire annessionistiche della penisola ellenica. Fondò così, nel 1993, la Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, la quale, con la complessa sigla FYROM aderì poi all’Onu.  Le fu invece precluso l’ingresso nell’Unione Europea, e alla Nato, per il veto imposto dalla Grecia stessa.

Ma quali sono le ragioni della Grecia? “Macedonia” indica già una regione greca, storica e geografica, con attuale capitale Salonicco, e i macedoni, sostengono i greci, mirano ad espandersi utilizzando un nome greco e parte di terra greca. “cercano di espandere i propri confini a nostre spese, utilizzando il nome della Macedonia come un mezzo e distorcendo i fatti storici sino al limite del ridicolo” ha detto il compositore 92enne Mikis Theodorakis, dal pulpito di piazza Syntagma, alla manifestazione ateniese del 5 febbraio 2018.

Una manifestazione organizzata dalla sinistra che ha però riunito tutti i greci, dai nazionalisti agli intellettuali: 1500 pullman provenienti da tutta la penisola ellenica sono convenuti ad Atene, per sancire la grecità della Macedonia, anche in virtù… di un aeroporto.

L’aeroporto Alessandro Magno, in Macedonia, sancirebbe, a dir dei nazionalisti greci, la grecità della Macedonia, in quanto dedicata al grande conquistatore nato nella regione della Macedonia ma greco a tutti gli effetti.

l’Unione Europea, accorta come sempre, propone la ridanciana soluzione: cambiare il nome all’aeroporto?

Il negoziato e la guerra dei nomi si protraggono da 27 anni e, probabilmente, continueranno ancora per molto.