Questo interessante articolo è scritto da una persona che possiede evidenti e solide competenze tecniche. L’idea che esso espone è la seguente. Ripristiniamo Ginevra coprendo l’inevitabile deficit e riequilibriamo i conti risparmiando (molto) sulla massa salariale. Una specie di No Billag in piccolo, da Comano ad Agno.

Si osservi che Kessel non dice “rinunciamo, chiudiamo, lasciamo perdere” ma parla in chiaro della sopravvivenza dell’aeroporto.

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La prima cosa da fare è ripristinare il volo su Ginevra perché è l’unico che serve veramente al Ticino, sia per i Ginevrini che vengono dalle sedi delle varie ditte in Ticino sia per i Ticinesi che vanno a Ginevra per studio, ospedale, fiere ecc. Il volo su Zurigo è una navetta di proprietà Swiss e serve unicamente a trattenere sui propri aerei i ticinesi che altrimenti andrebbero alla Malpensa, pertanto non appena Lufthansa avrà rimesso piede a Malpensa il volo non servirà più quale navetta e per il point to point esiste la valida alternativa del treno.

Se non si ripristina il Ginevra e perdiamo lo Zurigo perdiamo anche Skyguide che gestisce l’avvicinamento strumentale di Agno a spese della Confederazione. Dunque senza voli di linea nessun avvicinamento pagato dalla Confederazione, cosa che renderebbe problematica anche la sopravvivenza dell’aviazione d’affari, almeno fino a quando Lugano non si doterà dell’avvicinamento GNSS satellitare. (Nota polemica: UFAC aveva offerto ad Agno, 10 anni fa, di fare la cavia per il GNSS a spese della Confederazione, ma i geni di Lugano non hanno accettato).

Ora, visto che non si trova nessuna compagnia (e ne esistono ben poche) disposta ad arrischiare del “proprio” e la città non si può permettere di firmare una cambiale in bianco a copertura dei disavanzi, e che nessuna compagnia ha un aereo da 30 posti (unico sistema per sopravvivere su Ginevra, la media di passeggeri su ogni volo era di 26 unità con un aereo da 50 posti) propongo che sia la LASA a gestire il volo incaricando una compagnia di volare le 1200 ore necessarie per coprire 2 voli a/r al giorno( Agno – Ginevra tempo block 60 minuti) fatturando a LASA il costo, che per un Dornier 328 da 31 posti sarebbe di 4800.- fr/ora volo.

Il calcolo è presto fatto:
4 ore al giorno per 6 giorni sono 24 ore oltre ad un’ora di riserva fanno 25 ore per 4 settimane sono 100 ore e per 12 mesi fanno le 1200 ore necessarie. Il costo sarebbe di Fr. 4800.- per 1200 ore ossia 5’760’000 Franchi.

Gli incassi con i passeggeri dello storico alle tariffe attuali sarebbero di:
20 passeggeri (sarebbero 26 ma meglio stare con i piedi per terra) per 4 tratte giornaliere fanno 80 che moltiplicati per 6 giorni sono 480 oltre a 20 pax per arrotondamento fanno 500 alla settimana e per un mese sarebbero 2000 e per 12 mesi sono 24000 (nei tempi migliori erano 30000) Dunque 24000 passeggeri a una media di Fr 150 .-(come fino ad oggi) farebbero incassare Fr. 3’600’000 con un disavanzo di 2’160’000, troppi per la sostenibilità del volo

Si dovrebbero aumentare le tariffe, ma ne andrebbe di mezzo il numero di utenti pertanto vanno incrementati i passeggeri ad almeno 26 come sono oggi ed allora il conto sarebbe di 29952 pax a Fr. 150.- ossia Fr. 4’492’800 che porterebbe il disavanzo a Fr. 1’267’200 che sarebbe un disavanzo “limite” di sostenibilità.

Con questa operazione però si creerebbe un indotto non indifferente sulla città ed inoltre l’aereo sarebbe a disposizione per collegamenti estivi su Elba, Croazia, Sardegna che giustificherebbero ampiamente il rischio. Chiaramente i primi mesi o anni il disavanzo potrebbe aggirarsi attorno ai 2 milioni, ma si ridurrebbe sicuramente a 1.2 come documentato dal calcolo.

L’operazione darebbe poi la possibilità all’aviazione generale di ampliarsi o quanto meno di mantenersi sugli attuali livelli. Naturalmente serve una cura dimagrante all’aeroporto che probabilmente dal traffico di linea “autogestito” non porterebbe a casa molto oltre al carburante e alle tasse dei passeggeri.

Analizzando bene gli stipendi attuali di 7,5 milioni di franchi di fronte ad un fatturato di 12,5 milioni si capisce che Lugano airport è una fabbrica di stipendi (polemizzando “no billag”) è pur vero che per far funzionare un aeroporto con traffico di linea servono parecchie persone, ma nessuno parla di persone pagate oltre il ragionevole. Ottimizzando i tempi di copertura necessari al traffico di linea per la sicurezza e per i pompieri oltre che al carico e scarico bagaglio, sostengo senza remora alcuna che si possono risparmiare 2,5 milioni di stipendi riducendo e/o ottimizzando il personale e riducendo drasticamente gli stipendi per i vari “capi” (infatti servono più indiani che capi tribù).

Ricapitolando se si risparmiano Fr. 2.5 milioni sulla gestione e si investono 1,2 milioni per il volo su Ginevra (i primi mesi o anni 2,1 milioni) e se si ottimizza anche l’aviazione generale e soprattutto se si da la possibilità ai “privati” RUAG, hangar, Cargo ecc di espandersi in infrastrutture già esistenti come gli hangar Tarchini, ecco che l’aeroporto si può ritenere salvo e sostenibile a lunga scadenza. Non vanno dimenticate le infrastrutture di proprietà della città di Lugano, che vanno mantenute ed ammodernate, ma questo capita anche con lo stadio con la Resega con il cimitero con la TPL ecc. pertanto assolutamente normale per la gestione cittadina. Non mi lancerei in investimenti di hangar in plastica e di acquisizione di terreni, ma mi limiterei ad ottimizzare senza troppe spese ciò che abbiamo oggi, infatti un’aerostazione bella di fronte ad una meno bella non porta un sol passeggero in più.

Non vedo altre soluzioni fantasiose come vengono presentate a scadenze regolari dai media. Rimbocchiamoci le maniche, abbandoniamo l’arroganza, e mettiamo i fondi necessari al mantenimento di una struttura che nel lontano 1938 fu creata dai nostri padri con tanto entusiasmo e lungimiranza, se non vogliamo che l’unico aeroporto con una pista di 1000 metri sia quello di Locarno.

Sempre a disposizione per aiutare il salvataggio!

ing. Dario Kessel

Agno 4 febbraio 2018, quasi ottant’anni dalla creazione dell’aeroporto!