Il festival dell’Oriente arriva nella vicina a Milano come ogni anno, come una grande festa. Una tappa obbligata nel capoluogo lombardo che cerca di evocare cultura, folklore ed arte dell’Oriente con incontri, conferenze e spettacoli tradizionali. Un appuntamento che permette di immergersi a 360 gradi nell’atmosfera dell’Oriente dove è possibile fare acquisti di prodotti tipici, mangiare in un ristorante o chiosco etnico cibi particolarissimi o che oramai sono entrati anche nella cultura occidentale.
Come recita il comunicato stampa “mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni. Interagisci e sperimenta gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali, lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora. Lasciati trasportare nella magia dell’oriente: India, Cina, Giappone, Thailandia, Corea del Sud, Indonesia, Malesia ,Vietnam, Bangladesh, Mongolia, Nepal, Rajasthan, Sri Lanka, Birmania, Tibet ” e molto altro ancora.
In particolare nell’edizione di quest’anno a Milano,segnaliamo l’attenzione al Giappone ed alle sue tradizioni, in particolare Zen. Molti i momenti di meditazione e di conferenze gratuiti proposti, insieme a piccolo workshop. A titolo di esempio, si cita quello accanto allo stand,  sulla tecnica del Sumi-e che personalmente proviamo. Una pittura ad inchiostro ed a acqua nata in Cina e sviluppatasi anche in Corea  ed appunto in Giappone. Uno stile pittorico unico ed estemporaneo che in pochi minuti, grazie al Maestro ed una tecnica di respirazione naturale, permette a tutti di concentrarsi tra bastoni, pennelli ed inchiostri esattamente come in estremo oriente. Come ci spiega il maestro, Alessandro Sarotto, presente alla dimostrazione.
Presente anche un piccolo spazio di meditazione dove i partecipanti, molti occidentali, provano la tecnica di rilassamento attraverso lo Zazen che spesso si traduce con il tipico significato di meditazione da seduti contro il muro. Sono invece, come spiegano al Festival, pratiche molto profonde, sviluppatesi in ambito di scuole di Zen Giapponesi della corrente buddista  nata in cina tra il quinto ed il sesto secolo. Inoltre conferenze su yoga e molto altro ancora.
Un viaggio intorno al mondo orientale intenso e molto avvincente. Sicuramente unico, come il mondo che propone.
Cristina T. Chiochia