Sono stati mesi particolarmente vivaci sulla scena politica ticinese: dall’elezione di un Consigliere Federale ticinese lo scorso settembre, fino alle recenti discussioni su “Prima i nostri”. Ne parliamo in questa sede con Bixio Caprara, presidente cantonale del PLR, che ci ha gentilmente concesso un’intervista.

Ticinolive  Presidente, come commenta la nomina di Andrea Pagani a procuratore generale? Cosa rappresenta questa vittoria per il PLR?

Bixio Caprara  Il PLR è stato molto soddisfatto dell’alta qualità dei candidati alla delicata e impegnativa funzione di PG. Li abbiamo incontrati e abbiamo ascoltato con grande attenzione le loro proposte e condiviso le preoccupazioni relative alle future sfide con cui il Ministero pubblico sarà confrontato. Con Andrea Pagani si permette al Ministero pubblico un salto generazionale importante, grazie a una personalità che conosce bene la struttura dall’interno essendosi occupato prima di reati di polizia e poi di quelli finanziari e avendone percorso i vari livelli gerarchici fino al ruolo di sostituto procuratore generale svolto con perizia negli ultimi sei anni. Per il PLR il buon funzionamento della Giustizia è un pilastro centrale per il buon andamento delle nostre istituzioni e quindi ci adopereremo con grande impegno in questo senso.

Secondo il PLRT lo slogan “Prima i nostri” dovrebbe essere sostituito da “Prima i migliori”, che cosa si intende esattamente con questo? Come proponete di “fare in modo che i nostri siano i migliori”?

In realtà diciamo che dobbiamo impegnarci a fondo affinché “i Nostri” possano essere i migliori su un mercato del lavoro in cui la concorrenza è certamente cresciuta e che presenta oggi caratteristiche diverse rispetto al passato in particolare con maggior incertezza e richiesta di flessibilità. In questo senso dobbiamo focalizzare l’attenzione alla formazione di base, alla formazione professionale, a quella continua e alle possibilità di post formazione e di riqualifica professionale. Alcuni imprenditori ci hanno confidato che spesso l’iniziale minor costo del frontaliere diventa un costo maggiore vista la forte differenza di competenze tra, ad esempio, l’ingegnere svizzero e quello lombardo. Rimane certamente il problema della forte pressione sui salari che si deve combattere con i controlli, la definizione di contratti normali di lavoro rispettivamente i CCL e le sanzioni. Il PLR si batterà con determinazione contro quei sedicenti imprenditori che danneggiando la nostra economia con un approccio speculativo e spesso criminale come dimostrato in numerosi casi di fallimenti pilotati. In generale si deve favorire il rinnovo del partenariato sociale quale premessa indispensabile per la lotta agli imprenditori senza scrupoli e senza alcun rispetto per i lavoratori.

Nelle ultime settimane il dibattito politico in Ticino è stato dominato dal tema dell’iniziativa No Billag, sulla quale si voterà il prossimo 4 marzo. Perché il PLRT raccomanda di votare No?

Vi sono molti motivi che devono portare a combattere con grande convinzione questa sciagurata iniziativa. La Svizzera è una “Willensnation” e come tale deve la sua coesione alla reciproca comprensione e conoscenza con particolare attenzione alle minoranze linguistiche e culturali. È un’attenzione che può curare solo un media nazionale e di cui invece attori che dovessero basarsi solo sulla pubblicità e sullo share non potrebbero preoccuparsi molto. Dobbiamo stare molto attenti a buttare al vento gli elementi di coesione che caratterizzano il nostro splendido Paese. Questo non significa sottacere le critiche che si possono indirizzare alla SRG, ma cancellarla del tutto non mi sembra un’idea particolarmente brillante per migliorare la situazione.

Sono passati alcuni mesi dall’elezione di Ignazio Cassis a Consigliere Federale, senza dubbio una vittoria importante per la Svizzera italiana e il PLRT. Cosa ha comportato questo evento epocale? Quali cambiamenti/implicazioni ritiene che questo evento abbia portato al nostro Cantone?

Sicuramente il consigliere federale Ignazio Cassis ha permesso di avvicinare Berna al Ticino (e il Ticino a Berna) e certamente permette di portare una sensibilità latina in Governo. Abbiamo già visto che la sua fantasia latina ha portato un approccio innovativo molto interessante nell’affrontare il complicato dossier europeo. Mi sembra ammirevole il suo sforzo di tornare a spiegare gli elementi chiave della politica esterna svizzera e in particolare cosa significhi proteggere i nostri interessi nazionali. In che misura si potrà tenere conto delle peculiarità ticinesi, e in particolare nella forte pressione a cui siamo sottoposti da sud, sarà sicuramente importante verificarlo nel dettaglio con proposte attuabili e accettabili sul piano negoziale affinché siano giuridicamente ineccepibili. Poi però si deve capire che Ignazio Cassis è membro del governo federale e in questo senso deve proteggere gli interessi generali del nostro Paese in un organo collegiale come il Consiglio federale.

Esclusiva di Ticinolive