Slogan elettorale del tenore Matteo Tiraboschi “chi aiuta i disabili, aiuta tutti.”

Tenore pop, candidato alle Regionali in Lombardia nella lista Fontana, Matteo Tiraboschi si racconta a Ticinolive: dalla sua carriera musicale, alla battaglia per i diritti dei disabili, principale punto del suo programma.

E’ venuta prima la passione per la musica, o per la politica?

E’ da quando c’è Renzi che sono leghista. Pensate: prima ero di sinistra. La svolta che Salvini ha dato alla Lega mi piace molto, l’ha resa “nazionale”, ha fatto capire a tutti i problemi di tutta l’Italia, unita. Io ho dato la mia candidatura, per queste Regionali in Lombardia. L’hanno accettata. E’ una battaglia che farò.

Il canto l’ha accompagnata nel suo avvicinamento alla politica…

Cantai a Roma, davanti al Pontefice Giovanni Paolo II, nel 2000: fu un’emozione indimenticabile. Poi cantai a Pontida, dal Palco del pratone. Il Va’ Pensiero, Vincerò, e altre canzoni emozionali. Così da leghista, cantai per la Lega.  

Se divenisse Consigliere Regionale, qual è la prima cosa che farebbe?

Senz’altro incrementare il sostegno ai disabili che, ad oggi, manca. Penso alla creazione dei buoni taxi per i non vedenti, magari caricabili con il credito scelto dall’utente, nonché alla creazione di numerosi auto parlanti in tutti gli sportelli di uffici, ospedali, strutture, poi più sintesi per i non vedenti sulle metrò, etichette in braille sugli autobus, semafori acustici. Tutte creazioni che aiutano anche i non-disabili: un semaforo acustico, ad esempio, fa comodo a tutti. E se migliorano le condizioni di vita dei disabili, di conseguenza migliorano anche quelle di tutti.

Nel suo cursus canoro si ricorda in particolare la sua esibizione alla manifestazione della Lega a Firenze, nel 2016, quando modificò il finale di “Vincerò” con “Votiamo tutti no” in occasione del referendum costituzionale…

Una scelta che ci portò fortuna, la mia! (ride, N.d.r) infatti con il “No” vincemmo a stragrande maggioranza!

Musica. Da Tenore qual è il suo genere preferito?

Sono un tenore pop-lirico. Il mio preferito resta Verdi, poi ci sono Bellini, Rossini, Vivaldi… e Vasco Rossi. Il mio sogno è duettare con lui.

Sanremo si è da poco concluso. E’ soddisfatto della canzone vincitrice, “Non mi avete fatto niente”, contro il terrorismo, di Meta e Moro? Cosa pensa del messaggio morale che essa comporta?

Penso si sia alzato lo standard, quest’anno. La canzone vincitrice non mi è dispiaciuta, anche se era stata prima squalificata, poi ripescata… tutto evidentemente per creare audience. Il messaggio? Mi piace. La vita va avanti, oltre la morte. E la musica, oltre a omaggiare la vita, accoglie tutti. Non dobbiamo vivere nella paura del terrorismo, come vorrebbero i terroristi stessi. Dobbiamo andare avanti, a testa alta, e vivere: vivere per chi ci vuole bene, vivere per chi non c’è più. Siamo nati per vivere.

Intervista di Chantal Fantuzzi