Candidato nel collegio plurinominale Veneto 2 per il Senato, l’avvocato Andrea Ostellari, già segretario provinciale della Lega di Padova, parte con un programma mirato sulla famiglia e sulla giustizia. “Combattere la denatalità” dice “poiché i bambini sono il futuro delle nostre tradizioni”.

Avv. Andrea Ostellari qual è uno dei punti principali del programma della Lega?
La stampa ne parla poco e quindi ne parlano poco anche i politici. Eppure la nostra società si sta estinguendo. Ogni anno, fra calo delle nascite e giovani italiani che si si trasferiscono all’estero, il nostro Paese “perde” 200.000 persone. Tante quanti sono gli abitanti di una città come Padova. Per me e per la Lega questo è insopportabile. Non a caso in cima al nostro programma c’è la tutela della famiglia. La sinistra vuole riempire le culle con l’immigrazione. Noi vogliamo che gli italiani tornino a fare figli e che i giovani trovino nel loro Paese le opportunità che, specialmente in alcuni settori, sembrano incontrare solo all’estero.
La lotta all’immigrazione clandestina è un altro punto forte del vostro programma?
Per noi è una questione di coerenza. Salvini lo ripete da anni, qualcuno ci è arrivato solo nelle ultime settimane. Chi scappa dalla guerra è nostro fratello. Chi cerca fortuna nel nostro Paese, dopo essere entrato in modo illegale, deve essere spedito a casa. Perché, nella migliore delle ipotesi, dopo essere stato mantenuto per anni dai contribuenti, finirebbe per ingrassare le fila della manovalanza criminale, che mette in pericolo l’Italia. La finta accoglienza dei governi di sinistra è stata un fallimento: ci è costata miliardi, ha arricchito le cooperative rosse, non ha messo al sicuro i veri profughi, ha riempito di spacciatori e stupratori le nostre città e ha illuso migliaia di africani, alcuni dei quali, e questo è altrettanto insopportabile, hanno trovato la morte nel tentativo di sbarcare in Italia. Lo diceva San Daniele Comboni, non proprio un leghista: dobbiamo salvare l’Africa con l’Africa. Lo dico anche alla sinistra: facciamolo davvero.
La prima azione che farebbe da Senatore?
Una proposta di legge per intervenire sulla Giustizia. Oggi più che mai l’Italia necessita di una riforma seria e importante che metta al centro la persona offesa. Faccio un esempio: è inaccettabile che chi si difende da un’aggressione avvenuta in casa propria, vada incontro ad un calvario che dura anni, prima, nella migliore delle ipotesi, di essere assolto e di aver speso decine di migliaia di euro in avvocati. E’ lo Stato, se non è in grado di difendere i cittadini, il primo colpevole. Non certo chi tutela, come può, la propria famiglia. Con Salvini Premier la difesa sarà sempre legittima e la Giustizia finalmente amica delle persone perbene.

Lei è padre di due bambini e avvocato. Cosa pensa del multiculturalismo, ormai realtà imposta alle scuole, e pertanto dei diritti e dei doveri in relazione a ciò?
Sia chiaro: insieme a mia moglie, ho scelto di iscrivere il nostro figlio più grande nella scuola elementare pubblica del quartiere in cui viviamo, frequentata da tanti ragazzi stranieri. Vivo il mio tempo e non ho paura del confronto e delle diversità. Per potermi confrontare, tuttavia, devo possedere un’identità chiara. E soprattutto devo sapere che il mio interlocutore assumerà, nei miei confronti, la stessa apertura e lo stesso atteggiamento di dialogo che assumerò io. Tanto le burocrazie europee, da un lato, quanto le “risorse” che invadono illegalmente l’Italia, dall’altro, non accettano questi presupposti. Per motivi diversi vogliono soppiantare le identità particolari e sostituirle. Le prime, con una cultura debole e relativista, le seconde, con la peggiore versione dell’Islam medievale. Chi mira all’abolizione della mia storia e della mia identità, mira alla mia libertà: nella scuola, nell’educazione dei figli, nel mondo del lavoro, nel dibattito pubblico. E avrà in me un nemico.

Dalla natalità alle famiglie. Il suo partito si propone di aiutare nuclei familiari meno abbienti?
Matteo Salvini ha proposte di buonsenso per le famiglie: asili nido gratuiti per tutti, un fisco amico, con l’introduzione del concetto di nucleo fiscale familiare e con deduzioni crescenti a seconda del numero di figli, e pensioni dignitose per chi ha versato 41 anni di contributi, ha il diritto di fare il nonno e magari di lasciare il posto di lavoro alle nuove generazioni.