Come esistono gli aerei da combattimento invisibili ai radar, esisterebbero nuove armi nucleari invincibili.

Pare infatti che la Russia abbia sviluppato una nuova serie di missili da crociera capaci di raggiungere qualsiasi parte del mondo superando le barriere antimissilistiche americane installate in Europa e in Asia.

È la risposta al continuo sviluppo da parte degli Stati Uniti delle difese antimissilistiche progettate e dispiegate per contrastare l’arsenale nucleare nel mondo.

Vladimir Putin, durante il suo discorso annuale all’Assemblea federale, tenuto in diretta televisiva a rete unificate dal Central Exhibition Hall Manege di Mosca, ha definito le principali direzioni per lo sviluppo della politica interna ed estera del paese, lodando la presunta superiorità dell’arsenale russo descrivendo almeno quattro nuovi sistemi d’arma. Come il sistema di vettori capaci di volare a bassa quota senza essere sparato in una traiettoria ad arco, con una portata praticamente illimitata, difficili da individuare grazie ad un percorso imprevedibile con cambiamenti continui durante il tragitto in grado di aggirare le linee di intercettazione. Secondo le parole di Putin, l’arma rappresenterebbe il futuro di difesa missilistica e della difesa aerea.

Per entusiasmare il pubblico è stato mostrato anche un video d’animazione dove un missile balistico intercontinentale colpisce come bersaglio la tenuta del presidente Trump in Florida.

Mosca ha da tempo messo in guardia Washington contro lo sviluppo di ulteriori sistemi di difesa facendo capire che questa politica mina l’equilibrio nucleare. L’enfasi del presidente Putin su una Russia forte con un arsenale nucleare avanzato sembra dunque un riflesso di dichiarazioni simili negli ultimi mesi del suo omologo statunitense Donald Trump.

Da una parte sembra che Putin abbia voluto sbalordire il mondo in vista del suo nuovo mandato di sei anni che con molta probabilità riceverà alle prossime elezioni presidenziali, dall’altra è una conseguenza logica delle relazioni tra la Russia e l’Occidente dalla fine della guerra fredda.

La NATO, organizzazione militare a guida americana, si è espansa oltre i suoi precedenti confini. Questo perché la Russia post-sovietica ha rappresentato e rappresenta per gli Stati Uniti l’erede del grande avversario. L’espansione dell’organizzazione tuttavia è ormai arrivata alle porte della Russia e sembra generare una certa inquietudine.

Anche se meno rilevante che in passato, la Russia rimane l’unico competitore degli USA in ambito di potenza nucleare e viene vista ancora come una minaccia geopolitica per gli stati europei.

Il paradosso politico è che proprio gli americani hanno sollecitato e influenzato il liberismo economico in Russia, dopo la caduta del muro di Berlino, cercando di integrare il paese nell’ordine internazionale liberale a guida statunitense per consolidare la superiorità americana.

Il messaggio di Putin è un forte segnale politico sulla sua determinazione a mantenere rapporti più freddi con l’Occidente. Una delle sue priorità è sempre stata l’assegnazione dei fondi per l’esercito e ultimamente la corsa agli armamenti nucleari ha avuto un nuovo impulso. Gli esperti militari americani sembrano concordare sul fatto che la minaccia sia reale ma non hanno esitato ad esprimere dubbi sull’effettiva esistenza della super-arma.

Il Cremlino ha comunque tenuto a precisare di non voler rilanciare la corsa agli armamenti, respingendo tutte le accuse di violazione delle leggi internazionali riguardanti il controllo delle armi. La Russia è impegnata in questi obblighi, ma il mondo deve sapere che Putin considererebbe concretamente una risposta immediata a qualsiasi uso di armi nucleari contro il suo paese o i suoi alleati.

Anche la Cina e gli Stati Uniti stanno lavorando su sistemi simili. Bisogna chiedersi se tutti e quanto funzionino davvero. Forse la soluzione più ragionevole sarebbe riprendere nuove negoziazioni senza fare confronti.