Ora che il risultato della tanto attesa votazione sull’iniziativa popolare “No Billag” è chiaro e definitivo, non si sono fatte attendere le prime reazioni a questo risultato già previsto da numerosi sondaggi fatti nei mesi precedenti.

Il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ha così commentato il fllimento dell’iniziativa:

“Non posso che dirmi molto felice e soddisfatto che si sia voluto mantenere il servizio pubblico d’informazione come anche il conseguente sostegno alla nostra cultura e alla nostra lingua.

I cittadini hanno dato un segnale chiaro di volere una pluralità d’informazione fatta di attori privati e con mandato pubblico e di voler sostenere i principi che fanno della Svizzera un paese federale coeso. La politica dovrà ora orientarsi tenendo conto del no plebiscitato dai cittadini senza dimenticare le criticità emerse in questi mesi di dibattito”. Ha poi aggiunto: “Sono convinto che il voto di oggi sia anche il frutto del grande e buon lavoro che ogni giorno con professionalità viene svolto da tutte e tutti i dipendenti delle radio e televisioni pubbliche e private”.

Altrettanto felice del risultato il consigliere nazionale Fabio Abate che ha dichiarato ai microfoni di Teleticino: “Una vittoria così netta non ce la aspettavamo  ma non ho mai avuta molta fiducia nei sondaggi e alla fine ho fatto bene. È stata una votazione di Paese, molto sentita tra la gente e questo ci ha fatto molto piacere”

Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli invece ha detto la sua su Twitter:

“Quasi due ticinesi su tre ha detto in modo chiaro NO a NO Billag… ottimo risultato, percentuale di votanti molto alta il 65%! Sondaggi ancora una volta in difficoltà… Ancora più netta la bocciatura a livello svizzero. Ora avanti con le riforme per una SSR al passo con i tempi”

Un po’ meno felice dell’esito della votazione è il consigliere comunale UDC di Lugano Tiziano Galeazzi che ha commentato in poche righe sul suo profilo Facebook il risultato della votazione odierna:

 “No billag: risultato definitivo NO. In ogni modo la discussione ha evidenziato pregi e difetti. Ora sta a tutti gli attori portare nuove proposte e correzioni. Un canone superiore a 400.– chf all’anno non è comunque piu sostenibile, specie per molte persone che hanno difficoltà economiche”.

Il vicepresidente del fronte Sì Alain Bühler invece pare non darsi per vinto, ha infatti rilasciato il seguente commento a Teleticino: “I contrari all’iniziativa hanno vinto perché hanno fatto una campagna martellante tramite i canali della RSI”.

In seguito ha aggiunto: “Riconosco la chiara volontà dei ticinesi di mantenere l’attuale sistema mediatico, ma 48’000 cittadini di questo Cantone hanno sostenuto questa iniziativa e in futuro la RSI dovrà tener conto della loro opinione. […] Una vittoria  questa iniziativa l’ha comunque ottenuta. Grazie al dibattito di questi mesi si sono potute ascoltare diverse voci critiche, anche da parte di chi ha sostenuto il NO, per una ridefinizione del panorama mediatico in Svizzera. Le Camere non potranno ignorare queste prese di posizione giunte da diversi partiti. No Billag ha avuto comunque il merito di imprimere una svolta per il futuro”.  Insomma per lui “non finisce qui”: “Siamo pronti a lanciare un’altra iniziativa chiedendo di abbassare il canone: stiamo già discutendo in tal senso”.

Favorevole all’iniziativa, Boris Bignasca, ha pubblicato su Facebook in modo ottimistico nonostante la sconfitta:

“Le iniziative e i referendum si possono vincere o perdere. Il risultato elettorale permette a tutti di conoscere la volontà della maggioranza della popolazione e di agire di conseguenza – anche se non sempre viene fatto – e passare alla prossima battaglia. Questa splendida democrazia diretta elvetica va salvaguardata contro tutti gli avversari interni ed esterni.”