“Una volta tanto sono contento di far parte della massa che oggi non ha votato dando ascolto ai rumori intestinali ma alla voce della ragione. Adesso mi godrò i vaneggiamenti dei perdenti che cercheranno di convincerci che non hanno perso. Ma hanno perso alla grande: lo hanno – con licenza parlando – preso in quel posto, e mi auguro che sia stato molto doloroso. Oggi il popolo ha scaricato i populisti. C’è voluto un po’ a capire che la loro superficialità avrebbe alla lunga portato solo sciagure, che invece di ragionare con quel che c’è in testa lo fanno con quel che c’è dentro gli intestini, con le conseguenze facilmente immaginabili”.

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Pubblico questo post – scritto da un funzionario statale – come documento psicologico, per evidenziare fino a che punto una battaglia che era e doveva essere una battaglia politica abbia potuto suscitare in certe persone un rancore irragionevole e stolto.

I grandi hanno condotto la loro partita alla grande. Mentre i piccoli, suggestionati e obbedienti, danno sfogo al loro livore.