Sarà visitabile da ieri, ovvero dal 9 marzo, al 31 maggio 2018, l’ “Atelier Blumer. Sette Architetture Automatiche e altri esercizi” presso il “Teatro dell’architettura” ovvero la nuova struttura dell’Università della Svizzera italiana che è stata progettata da Mario Botta (ideata al fine di favorire il dibattito culturale nell’ambito dell’architettura e delle arti visive.

Come recita il comunicato stampa questo progetto su Blumer che, ricordiamo, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano e dal 1989 inizia la propria attività professionale occupandosi di architettura e design, nel 1998 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la sedia Laleggera  ed è docente e direttore dell’ateneo ticinese, fa parte di un progetto molto più ampio. “Questo è il primo di una serie di eventi finalizzati a collaudare le potenzialità della struttura, cui seguiranno lezioni, dibattiti, proiezioni cinematografiche e altri eventi formativi, che condurranno alla grande rassegna Louis Kahn a Venezia, in programma nel prossimo ottobre. Inoltre il comunicato aggiunge : “L’iniziativa, curata da Gabriele Neri, propone una serie di installazioni interattive, concepite e costruite dagli studenti di Riccardo Blumer presso l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana”. 

Una sorta di metodo insomma in esercizi progettuali degli studenti e sette architetture automatiche, dove l’architettura ed i suoi segreti creano spazi e geometrie nuove, dove il corpo assume quasi un ruolo poetico nel produrre oggetti e nel tenerli insieme, anche grazie al sottofondo musicale scelto di motori, pulegge, compressori e sensori che evidenziano lo status di corpo collettivo di queste installazioni, “la sua potenzialità scenica (il corpo come dispositivo spaziale in movimento) e il suo essere unità di misura del mondo. A ciò si aggiunge il concetto di interferenza: giocando sul significato più popolare del termine – interferenza come fastidiosa interruzione di una trasmissione radio, ad esempio – Blumer cita in realtà il concetto scientifico offerto dalla fisica, secondo cui da una sovrapposizione di fenomeni nasce un rafforzamento reciproco di ognuno di essi”.

Con queste sette installazioni, tutte quante interattive, lo spettatore potra’ non solo interagire ma sviluppare dinamiche “architettoniche” mettendosi a confronto con le tecnologie piu’ sofisticate e dominanti. Movimento e pensiero, in una continua ricerca insomma, in una sorta di dialogo tra “automi” grazie alle piu’ sofisticate applicazioni della robotica passando per le macchine inutili di Munari alle walking cities degli Archigram ma avvicnandosi molto anche al teatro sperimentale ed i cortometraggi di Charles e Ray Eames… E molto altro. Basta cercarlo.

Per tutta la durata dell’Atelier Blumer, al Teatro dell’architettura si terranno tante iniziative collaterali: mercoledì 21 marzo, alle ore 18.00, la conferenza di Luca Gambardella (direttore IDSIA Lugano); martedì 24 aprile, alle ore 18.00, il concerto del compositore Nadir Vassena dal titolo Concerto per 24 motori e una fisarmonica; giovedì 31 maggio, lo spettacolo di danza Improvvisazioni automatiche della Compagnia Tiziana Arnaboldi.
Cristina. T.Chiochia