Milano, Piazzale Siena, gelateria Baci Sottozero. A Matteo Salvini, leader della Lega, il gelato lì piace moltissimo. A suo dire, lì, “fanno gelati buonissimi” è per questo che, dice, “ci vado da sempre, e ci tornerò ancora.” Nonostante tutto.

Nonostante cosa? Beh, quello che è accaduto il 20 marzo, quando una ragazza che lavora in gelateria, italo marocchina, alla vista del papabile Premier si  è sganciata il grembiule e se n’è andata. “Non servo i razzisti!” ha detto. La collega ha avuto un bel daffare a cercare di convincerla a restare, ma la giovane temeraria- che lavorava in prova – se n’è andata.

Salvini ha gustato comunque il gelato nella fredda mattina di primavera,  certo, non l’avrà fatto nel migliore dei modi, magari con un po’ di amaro in bocca.

Due giorni dopo, cioè oggi, dai gestori del locale, la ragazza è stata licenziata. “Colpa di Salvini” ha detto la madre della ragazza, scrivendo un lungo sfogo su facebook, “Salvini ha telefonato al locale e mia figlia è perciò stata licenziata.”

“Sig. Matteo Salvini, sono la mamma della ragazza che serviva al banco della gelateria Baci Sottozero di Piazzale Siena a Milano in cui lei si è recato nel pomeriggio del 20 marzo. Desidero informarla che a seguito della telefonata che lei ha fatto alla titolare del negozio in quanto non soddisfatto del servizio da parte di mia figlia , mia figlia ha perso il lavoro. Credo che invece di fare il bambino offeso e dirlo alla mamma, avrebbe potuto, da persona adulta, fare le sue rimostranze direttamente a mia figlia.”

Salvini smentisce. “Io non ho telefonato a nessuno, ci mancherebbe altro. E’ stata la gelateria a rispondere di conseguenza.” E ricostruisce a sua volta l’accaduto:

Anche in gelateria “è colpa di Salvini”. Fiordilatte e fragola, se i compagni permettono…😀 P.s. Ovviamente non ho chiamato per licenziare nessuno, giustamente i titolari del locale hanno fatto quello che ritenevano giusto, ovviamente tornerò da Baci Sottozero (hanno dei gusti squisiti) per un altro gelato!

I gestori della gelateria  ricostruiscono così la versione: una dipendente si è rifiutata di servire un cliente. Anarchica irreverente e paladina della libertà (per alcuni appare tale) o incosciente ragazza ingrata ai suoi datori di lavoro?

Scusate ma forse è meglio che scriva qui visto il polverone che si sta alzando. Non capisco questo accanimento i fatti sono i seguenti: La ragazza(in prova) si è rifiutata di servire un cliente(Salvini in questo caso) per ideologie politiche, dunque è stata ripresa dalla direzione come giusto che sia credo. Il suo comportamento ci é stato riferito dai colleghi in turno con lei. Durante la discussione si è tolta la divisa e se n’è andata abbandonando il posto di lavoro a metà turno esclamando cose che poco hanno a che vedere con il nostro lavoro. Nessuna chiamata di Salvini ma scherziamo! Inoltre non c’è stato nessun licenziamento. Da noi può essere servito chiunque con qualunque ideologia politica o culturale e quando la cosa cosa è stata fatta notare alla signorina, lei se n’è andata lasciando i suoi colleghi e il posto di lavoro.