Nuova strage di civili innocenti in Siria, dove almeno 100 persone sono state uccise durante un sospetto attacco chimico alla città di Duma, roccaforte dei ribelli siriani.

L’Osservatorio nazionale diritti in umani in Siria ha dichiarato che il bilancio iniziale di 70 morti si è aggravato col passare delle ore a causa di diffcioltà respiratorie e soffocamento che hanno colpito numerose persone presenti in zona. Il gruppo White Helmets che si occupa di soccorrere le vittime nelle aree controllate dall’opposizione hanno dichiarato che tra le vittime figurano soprattutto donne e bambini e in un tweet, successivamente cancellato, hanno parlato di ben 150 vittime.

Dopo il terribile scontro i miliziani siriani si sono arresi e saranno presto deportati assieme alle loro famiglie nel nord della Siria mentre altri civili dovranno consegnarsi alle autorità governative.

I miliziani anti-regime hanno immediatamente accusato il governo siriano e la Russia di essere i responsabili dell’attacco: “Il regime criminale di Assad e i suoi alleati continuano a compiere i loro odiosi crimini contro il popolo siriano”.

Della stessa opinione è il governo americano. Il presidente degli USA ha commentato come segue l’accaduto, puntando il dito contro Mosca: “La Russia e l’Iran sono responsabili per il sostegno all’animale Assad. Ci sarà un altro prezzo da pagare” e anche il dipartimento di Stato americano ha alzato i toni contro Cremlino: “Se l’attacco chimico verrà confermato la Russia con il suo appoggio al governo siriano ne avrà la responsabilità. L’uso di armi chimiche da parte del regime contro il suo stesso popolo non è una cosa che si possa contestare”. Ha poi aggiunto che Mosca ha tradito la convezione sulle armi chimiche e ha invitato la Russia a “cessare immeditamente il suo sostegno a Damasco”.

La presenza o meno delle armi chimiche nell’attacco non è stata ancora confermata ma il portavoce del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres ha sottolineato come le Nazioni Unite siano pronte a condurre un’indagine approfondita per chiarire al meglio la situazione.

Sia il governo siriano che il generale russo Yuri Yevtushenko hanno fermamente negato l’uso di armi chimiche ma un medico volontario residete a Duma ha riferito la seguente testimonianza ad Al Jazeera: “Stiamo affrontando più di mille casi di persone che hanno difficoltà a respirare dopo che una bomba al cloro è stata sganciata sulla città e il numero di morti probabilmente aumenterà ancora”.

Anche Papa Francesco ha lanciato un messaggio alle vittime dell’attacco, sottolineando come non esiste “una guerra buona e una guerra cattiva e niente può giustificare l’uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi”.