L’orrore di una guerra nel 2018 come risposta a uno stato di crisi, coadiuvato dalle inopportune risposte del popolo, da entrambe le parti.

Hanno cominciato i mass media orientati a una generica sinistra perbenista, come Saviano che s’indirizza a Laura Boldrini, la Littizzetto che s’avvicina a Loredana de Pretis, e infine lo scrittore (?) Fabio Volo. Tutti a coprirsi la bocca con una mano e farsi un selfie, contro le presunte armi chimiche lanciate da Assad sulla popolazione siriana. Si sa, un selfie può salvare il mondo, da un crimine nemmeno verificato.

Ci sono però le prove, delle armi chimiche utilizzate da Assad contro la sua popolazione. Lo dicono Macron e Gentiloni, lo dice soprattutto The President Trump, che ha iniziato a bombardare la Siria contro il suo legittimo presidente.

Fa così strano pensare che costoro, autorevoli giudici dall’ineluttabile giudizio sulla situazione politica mediorientale, costoro che erano i primi a inveire contro il protezionismo e l’imperialismo del Tycoon all’indomani della sua elezione, ora siano i primi ad auspicarne l’intervento armato. Auspicio che il Presidente degli Stati Uniti, forte del suo apparato bellico, ha immediatamente colto, non certo su consiglio delle pressoché inesistenti mentalità dei suddetti pubblicatori di carta straccia.

Trump non è da solo, nel suo lancio da aereo di bombe armate, lo accompagnano i missili francesi, inviati su ordine diretto di Macron, che sostiene: “Dozzine di uomini, donne e bambini sono stati massacrati utilizzando armi chimiche a Douma, lo scorso sabato 7 aprile. La linea rossa è stata superata. Perciò ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire”

Gli fa eco Gentiloni che, approfittando della palese incapacità dei nuovi eletti di formare un governo che gli sostituisca, sostiene l’intervento armato, pur moderandolo con accurate ed alquanto vili conclusioni “Le conseguenze umanitarie sulle vittime civili di queste armi atroci, quelle chimiche, non sono degne della nostra civiltà. Le abbiamo viste in questi giorni e non possiamo più tollerarle. Questo impegna le forze occidentali per prevenire l’utilizzo di armi chimiche. L’azione di questa notte è stata circoscritta e mirava a colpire la fabbricazione di armi chimiche. Ma non può essere l’inizio di un’escalation”.

Esce dal coro Salvini che alquanto lungimirante commenta: “Stanno ancora cercando le ‘armi chimiche’ di Saddam – ha scritto il leader della Lega su Twitter – stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi ‘missili intelligenti’, aiutando per altro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi”.

La vignetta di Krancic

Berlusconi, invece rientra nel novero di chi sostiene l’intervento armato, prendendo vigorosamente le distanze da quanto espresso da Salvini, suo (ex?) alleato. “In queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla”, ha detto Berlusconi. “Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche, che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi. Trump ha voluto avere al suo fianco la Francia e il la Francia e il Regno Unito, questo vuol dire che dovremmo con sollecitudine avere un nostro governo, forte e autorevole: quello del centrodestra. Oggi purtroppo siamo arrivati ad una situazione in cui abbiamo un governo che non conta niente”.