Il Consiglio di sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione di condanna proposta dalla Russia contro gli attacchi militari in Siria da parte di Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Il voto ha avuto luogo durante una riunione di emergenza a New York convocata dalla Russia preoccupata per l’aggressione che secondo Mosca ha violato il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.

Solo Russia, Cina e Bolivia hanno votato a favore del progetto di risoluzione. Otto paesi hanno votato contro, mentre quattro si sono astenuti. Una risoluzione ha bisogno di nove voti favorevoli e nessun veto da parte di Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna o Stati Uniti per passare.
Le forze britanniche, francesi e statunitensi hanno lanciato in Siria più di 100 missili nelle prime ore di sabato in risposta ad un attacco di gas velenoso che ha ucciso decine di persone la scorsa settimana, nel più grande intervento delle potenze occidentali contro il presidente siriano Bashar Al-Assad.

Putin ha dichiarato che le azioni degli Stati Uniti in Siria hanno peggiorato la catastrofe umanitaria e causato dolore ai civili. “La Russia condanna seriamente l’attacco alla Siria, dove i militari russi aiutano il governo legittimo a combattere il terrorismo”, ha aggiunto.
Mosca potrebbe prendere in considerazione la fornitura di sistemi missilistici di superficie S-300 in Siria e “altri paesi”, ha dichiarato sabato il colonnello generale Sergei Rudskoi, “avevamo rifiutato di fornire quei missili alla Siria alcuni anni fa, tenendo conto della pressante richiesta di alcuni dei nostri partner occidentali”. A seguito degli ultimi attacchi guidati dagli Stati Uniti, tuttavia, “riteniamo possibile tornare all’esame di questo problema non solo nei confronti della Siria ma anche di altri paesi”, ha aggiunto Rudskoi.

Una questione questa che trasmette ad Israele il timore di rimanere isolato contro la crescente potenza militare dell’Iran in Siria a Damasco, con la Russia che fornisce ad Assad sistemi avanzati di difesa aerea che interferiscono con la supremazia aerea di Gerusalemme. L’attacco può consentire a Trump di dire “abbiamo fatto il necessario e ora possiamo ritirarci dalla Siria”, come detto durante la sua campagna elettorale.
Ma che l’attacco abbia violato il diritto internazionale non è soltanto la Russia a pensarlo.
Due esperti di controllo degli armamenti, il presidente e direttore esecutivo dell’American Arms Control Association (ACA), Tom Countryman e Daryl Kimball hanno affermato che l’attacco missilistico contro la Siria, inflitto dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, è contrario al diritto internazionale. “La Carta delle Nazioni Unite proibisce l’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi stato”, hanno detto, “siamo anche preoccupati che questa operazione militare sia stata intrapresa senza il permesso del Congresso degli Stati Uniti e, sembra, praticamente senza consultare il Congresso”, aggiungendo inoltre che queste azioni potrebbero portare ad un conflitto con la Russia in futuro.

Gli ultimi attacchi missilistici dell’amministrazione Trump in risposta all’utilizzo di armi chimiche siriane non sono incorporati in una più ampia strategia statunitense per dissuadere l’uso di armi chimiche, proteggere i civili siriani catturati nell’orribile guerra civile siriana e portare una risoluzione alla miseria di sette anni del popolo della Siria. “L’affermazione radicale secondo cui il Presidente può intraprendere un’azione militare sotto la sua stessa autorità solleva questioni costituzionali, e provoca preoccupazione per il potenziale di Trump di avviare un’azione militare in altri teatri, anche contro la Corea del Nord in modi che potrebbero portare all’uso di armi nucleari”, avvertono Countryman e Kimball in una dichiarazione rilasciata il 14 aprile. “Se il presidente Trump intende continuare l’azione militare in Siria in risposta ad un ulteriore uso di armi chimiche o in rappresaglia per le azioni russe, deve andare al Congresso per chiedere l’autorizzazione legale per l’uso della forza militare”. Opinione autorevole espressa dai due esperti che ha messo in dubbio la validità dell’attacco missilistico.

Nonostante tutto, gli ispettori rappresentanti l’OPCW, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, sono arrivati a Damasco dove condurranno la loro missione di inchiesta a Douma. Molti si chiedono però se sia ancora attuale, in quanto dovranno stabilire fatti riguardanti le sostante chimiche tossiche per confermare le prove che le forze alleate francesi, inglesi e americane dicono di avere.
Al momento l’unico vincitore sembra Bashar Al-Assad che ha dichiarato che i missili occidentali avranno l’effetto di unire la Repubblica araba siriana sotto la sua leadership.