Due attentati hanno scosso oggi i seggi elettorali in Afghanistan.

Il primo è avvenuto nella capitale Kabul, dove almeno 48 civili sono stati uccisi e circa 112 risultano feriti, in un quartiere di maggioranza sciita. Ad essere stato preso di mira, un centro di registrazione per le elezioni parlamentari. Un attentatore kamikaze suicida si è fatto esplodere tra una folla densa all’ingresso di un centro scolastico dove gli elettori stavano recuperando i loro documenti elettorali per l’iscrizione alle liste.

Il secondo, che ha ucciso sei persone e ne ha ferite altre cinque, è avvenuto nei pressi di un altro seggio elettorale nella città di Bel Khamri, nello stato di Baghlan. Tutte le vittime, incluse donne e bambini della stessa famiglia, stavano passando attraverso il centro al momento della detonazione dell’ordigno esplosivo.

I seggi elettorali sono stati istituiti in varie parti dell’Afghanistan in vista delle elezioni parlamentari in programma per il prossimo ottobre, le prime dal 2010 dopo quelle presidenziali del 2014. La preoccupazione della gente è pienamente giustificata in quanto i militanti talebani e altri gruppi terroristici controllano vaste zone del paese e possono colpire gli elettori.

Lo Stato Islamico ha rivendicato la responsabilità degli attacchi con un comunicato inviato all’agenzia di stampa Amaq, confermando i timori di rischio di violenza.

Abdullah Shahood della rete televisiva Al Jazeera che riferisce da Kabul, ha detto che c’è incertezza sulla capacità del governo di garantire i sondaggi elettorali. Gli attacchi si sono moltiplicati nei giorni scorsi e le elezioni si terranno in molte aree che sono sotto il controllo dei talebani. “Non vi è alcuna possibilità che si possano tenere sondaggi liberi, anche se il governo dice che sta cercando di attuare la legge e l’ordine per permettere alle persone di votare ed esercitare il loro diritto costituzionale”, ha detto Shahood.

Violenze e attacchi sono i principali ostacoli al regolare svolgimento delle elezioni, ammette la Commissione elettorale indipendente (IEC) che ha aperto i centri di registrazione principalmente nelle scuole e nelle moschee. Tutti sorvegliati da agenti di polizia che controllano gli elettori all’ingresso. Si spera che almeno 15 milioni di persone si registreranno per i sondaggi elettorali, ma il commissario elettorale ammette che l’affluenza alle registrazioni è stata finora bassa, l’insicurezza è la principale minaccia per l’organizzazione delle elezioni.

Molti afghani vogliono liberarsi di un parlamento composto da 249 deputati giudicato pigro e corrotto, il cui mandato è scaduto da tre anni.

Di fronte all’entusiasmo misurato dei suoi compatrioti, il presidente Ashraf Ghani ha ordinato ai governatori delle 34 province di accelerare il processo di registrazione.