Oggi il Comitato promotore del referendum contro La scuola che verrà ha consegnato le firme alla Cancelleria cantonale di Bellinzona. In totale sono state raccolte oltre 9000 firme, la metà delle quali però si trova ancora nei municipi. Erano presenti sul posto Morisoli, Pamini, Marchesi, Lara Filippini, Lelia Guscio, Robbiani, Pellegrini, Bühler. Non era presente Alberto Siccardi, il cui ruolo decisivo nelle operazioni di democrazia diretta è ben noto.

La nostra opinione è che gli inizi della raccilta siano stati duri e magri. Poi gradualmente la situazione è migliorata e l’afflusso delle firme è divenuto copioso negli ultimi giorni.

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(commento) Dopo lo sconcertante esito parlamentare il referendum era necessario, ma qualche entusiasta potrebbe spingersi sino a definirlo “una benedizione”.

Secondo me, a causa di un macroscopico errore di valutazione e dell’incapacità di prevedere gli eventi, il PLR si ritrova in posizione precaria. Tutti sanno che cos’è una situazione win-win e non insulterò l’intelligenza del lettore spiegandolo. Ma qui si tratta per il partito di una situazione lose-lose.

Diamo per scontato il successo della raccolta (visto che ci sono più di 9000 firme). Si va al voto.

Se Bertoli perde il PLR, che lo ha plebiscitato, perde con lui e fa una figuraccia.

Se Bertoli vince il PLR “vince” con lui, ma in realtà perde, perché il trionfo andrà al ministro socialista e la Scuola Ideologica supercostosa si instaurerà sul territorio. “Vincere” per trovarsi a rimorchio del PS dopo una gestione della scuola ticinese che non fu senza meriti e durò un tempo infinito. Brillante, non c’è che dire.

Io vorrei sapere chi è il genio che ha escogitato un simile marchingegno. È il caso di dire: Einstein non era che un dilettante!