Svolta storica nei rapporti tra le due Coree, già preannunciata dallo storico summit con il capo della Corea del Sud Moon Jae-in lo scorso venerdì.

Durante l’incontro, Kim e Moon hanno firmato quello che a tutti gli effetti sembrerebbe un trattato di pace, trattato che mancava dall’armistizio accordato 65 anni fa. Oggi finalmente, “non ci sarà mai più guerra nella penisola di Corea”. Nel processo di riappacificazione verranno coinvolti anche gli USA e la Cina allo scopo di “stabilere un solido e permanente regime di pace”. Al summit dovrebbe seguire una visita ufficiale del presidente sudcoreano a Pyongyang, il prossimo autunno.

In seguito al promittente incontro tra i due leader, Kim Jong-un ha annunciato  ieri la tanto attesa chiusura del sito di test nucleari Punggye-ri come simbolo della denuclearizzazione e della volontà di pace con i propri vicini più stretti. Alla cerimonia di chiusura parteciperanno esperti americani, massime autorità governative di Seul nonché numerosi giornalisti che documentaranno il momento. “Alcuni dicono che stiamo chiudendo il sito non più funzionate, ma voi vedrete che abbiamo due ulteriori tunnel che sono più grandi degli esistenti e che sono in buone condizioni” ha riferito Yoon Young-chan, portavoce del presidente Moon Jae-in, riportando le parole di Kim Jong-un.

Il primo test nucleare della Corea del Nord risala all’ottobre del 2006 e da allora non avevano mai smesso di far paura ai vicini, con una forte escalation durante lo scorso anno. L’ultimo test risale al 3 settembre del 2017 ed è stato abbastanza potente da generare un sisma di magnitudo 6.3.

Ora tutto questo sembra appartenere al passato, già 10 giorni fa surante il Comitato centrale del Partito del Lavoratori, il leader nordcoreano aveva annunciato lo stop ai test nucleari e ora la notizia è finalmente ufficiale.

L’obiettivo di Kim è sicuramente quello di alleggerire la pesante situazione che si è creata con l’occidente e veder allentare la soffocante presa delle sanzioni che stavano mettendo in ginocchio l’economia dell’intero paese: “Perché dovrei tenere armi nucleari e vivere in condizioni difficili se invece ci incontriamo spesso con gli americani per costruire la fiducia reciproca e se promettono di mettere fine alla guerra e di non invaderci?” avrebbe riferito Kim durante il Summit della settimana scorsa.

A conferma di queste parole, un summit tra Donald Trump e Kim Jong-un dovrebbe tenersi nei prossimi mesi a Singapore o in Mongolia. La scelta dellla location pare essere limitata dalla mancanza di un aereo in grado di affrontare un volo a lungo raggio nella flotta di Pyongyang. La decisione finale dovrebbe essere resa pubblica già a breve.

Anche Papa Francesco ha espresso la sua soddisfazione sull’accordo di pace: “Accompagno con la preghiera l’esito positivo del Summit Inter-coreano di venerdì scorso e il coraggioso impegno assunto dai leader delle due parti a realizzare un percorso di dialogo sincero per una penisola coreana libera dalle armi nucleari” ha dichiarato il Potefice e ha aggiunto: “Prego il Signore perché le speranze di un futuro di pace e più fraterna amicizia non siano deluse, e perché la collaborazione possa proseguire portando frutti di bene per l’amato popolo coreano e per il mondo intero”.