Oggi,1° maggio 2018, il tribunale di Melbourne ha deciso che il cardinale George Pell, 76 anni, sarà formalmente processato per il reato di abuso sessuale su diversi minori, reato di cui si sarebbe macchiato alcuni anni fa.

Il cardinale Pell è uno degli uomini più importanti della Curia romana, membro del Consiglio dei cardinali di papa Francesco nonché prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia e il processo contro di lui è senz’altro una forte tenstimonianza contro la gestione da parte della Chiesa della questione pedofilia.

Pell si è fatto vedere in Tribunale alle 9.30 di questa mattina scoratato dalla polizia ed è andato via subito dopo aver ascoltato il verdetto, tra le urla di alcuni manifestanti che si erano riuniti davanti all’edificio.

La decisione di portare Pell a processo arriva dopo quattro settimane di udienza preliminare in cui il magistrato Belinda Wallington ha ascoltato tutte le accuse. Molte, tra cui quelle più gravi, sono state respinte ma quelle rimanenti rappresentano ancora materiale sufficiente da giustificare un processo. Pell si è dichiarato “Non colpevole” mantenendo dunque la sua posizione di un anno fa, quando aveva affermato: “Queste materie sono oggetto di indagine da due anni, ci sono state fughe di notizie ai media, c’è stata una character assassination senza tregua. Guardo al giorno in cui mi potrò difendere davanti alla corte. Sono innocente, le accuse sono false e considero l’idea stessa di abuso sessuale un crimine orribile”.

Non sono stati resi noti i dettagli delle accuse ma si sa per certo che oltre agli episodi di copertura di atti di pedofilia (tra i quali addirittura uno stupro) compiuti da altri sacerdoti, ci sarebbero anche accuse dirette di abusi sessuali ai danni di minori avvenuti a Ballarat, il paese di nascita del Cardinale, tra gli anni Settanta e Ottanta nonché alcuni casi a Melbourne tra gli anni Novanta e i primi 2000, quando Pell ricopriva il ruolo di arcivescovo della nota città australiana.

Quando l’anno scorso Pell era stato incirminato per gravi reati sessuali, aveva categoricamente negato il suo coinvolgimento e chiesto al papa Francesco un periodo di congedo da poter trascorre in Australia e difendersi dalle ingiuste accuse. Il congedo gli era stato concesso e da allora, il cardinale non era mai stato presente a eventi liturgici pubblici.

Ora che la notizia del rinvio a giudizio è arrivata anche alla Santa Sede, il direttore della Sala Stampa vaticava Gerg Burke ha dichiarato: “La Santa Sede prende atto della decisione emanata dall’autorità giudiziaria in Australia riguardante Sua Eminenza il Cardinale George Pell. L’anno scorso il Santo Padre gli aveva concesso un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse che gli erano state contestate. Tale disposizione rimane tuttora valida”.

Non è la prima volta che George Pell fa parlare di se in toni poco lusinghieri. In passato Bergoglio è stato costretto a richiamare il Cardinale a causa del suo tenore di vita, a dir poco lussuoso. Mobili per 50mila euro, abiti ecclesiastici per 3mila euro, voli in business class da migliaia di euro sono solo alcune delle spese estreme dell’uomo rimborsate dalla Segreteria per l’economia vaticana.