Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano l’apertura di un procedimento penale a carico di una funzionaria dell’Amministrazione cantonale.

Gli accertamenti riguardano un prestito di denaro concesso nella primavera del 2016 al marito della funzionaria da parte di un detenuto [che, si è poi saputo, altri non è che il noto Flavio Bomio, a suo tempo condannato a 11 anni per abusi sessuali su minori; ndR]. Le ipotesi di reato a carico della dipendente della pubblica Amministrazione sono quelle di corruzione passiva subordinatamente di accettazione di vantaggi.

Il procedimento è stato parallelamente aperto anche nei confronti del detenuto (per il quale si ipotizzano i reati di corruzione attiva subordinatamente di concessione di vantaggi) e del marito della funzionaria (gli addebiti ipotizzati a suo carico sono quelli di istigazione alternativamente complicità in corruzione passiva, subordinatamente istigazione alternativamente complicità in accettazione di vantaggi).

Al termine dei verbali di interrogatorio odierni non sono state prese misure restrittive della libertà personale nei confronti dei tre imputati.

L’inchiesta è coordinata dal Sostituto Procuratore generale Andrea Pagani. Il Consiglio di Stato, quale autorità di nomina, è già stato nel frattempo informato conformemente all’articolo 40 della Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti (LORD). Ulteriori accertamenti sono in corso.

PS. Il capo del Dipartimento delle istituzioni consigliere di Stato Norman Gobbi ha espresso “profondo rincrescimento” per la vicenda.